surrogato
s. m. [uso sostantivato del part. pass. di surrogare]. – Prodotto o sostanza che surroga, in quanto ha caratteristiche e proprietà analoghe, un altro prodotto o un’altra sostanza, rispetto ai quali è spesso inferiore di qualità ma meno costoso e di più facile approvvigionamento: l’orzo e la cicoria sono i migliori s. del caffè (e assol., spec. durante la seconda guerra mondiale, comprare un etto di s., bere una tazzina di s. o un s.); usare la saccarina come s. dello zucchero; i s. delle fibre naturali, delle resine vegetali, del caucciù (si possono avere anche surrogati parziali: per es., un cioccolato che non abbia il minimo di cacao fissato dalla legge per i varî tipi, si deve chiamare surrogato di cioccolato). In usi estens. e fig., con riferimento a cose varie, anche non materiali, ciò che sostituisce un’altra cosa in modo imperfetto: surrogati della moneta, nel linguaggio econ. e comm., le cambiali e i titoli di stato; questa non è cultura, è solo un suo s.; scrivere era per lui un s. della forza vitale che infuriava sul mondo nei mesi del sole (Pietro Citati).