suzerainete
suzeraineté 〈sü∫renté〉 s. f., fr. [der. di suzerain (v. la voce prec.)]. – 1. In senso storico, nel diritto feudale, la primazia del signore sul vassallo, e quindi il complesso dei poteri e dei doveri del primo verso il secondo (investitura, protezione), e l’insieme dei doveri di questo verso quello (fedeltà, tributi, aiuto militare, ecc.). 2. Nel diritto pubblico e internazionale moderno, la posizione nella quale uno stato (suzerain) si trova rispetto a un altro stato (vassallo): si fonda su un atto o patto di diritto pubblico interno, ma anche internazionalmente rilevante per il riconoscimento che i terzi stati danno al rapporto (unione di vassallaggio) così creatosi; si distingue dalla sovranità che, mentre esprime una qualità necessaria dello stato indipendente, non implica alcun potere di detto stato su di un altro stato. Esempî tipici sono stati la suzeraineté della Turchia, durante il 19° sec., nei confronti di alcune sue province cristiane della penisola balcanica (Moldavia e Valacchia, Serbia e Montenegro, ecc.), quella della corona britannica, in Asia, verso alcuni principati indiani, e della Cina nei confronti del Tibet.