svaligiare
v. tr. [der. di valigia, col pref. s- (nel sign. 3)] (io svalìgio, ecc.). – 1. Portare via, con un furto o con una rapina, denaro e oggetti preziosi introducendosi negli ambienti in cui sono custoditi, o forzando i mezzi e i contenitori in cui sono trasportati o conservati: s. una banca, un appartamento, una gioielleria; i ladri sono entrati in casa dalla finestra e hanno svaligiato la cassaforte; s. il vagone postale; tre banditi hanno bloccato e svaligiato il furgone blindato della Tesoreria. 2. a. non com. Derubare, rapinare una persona: sareste incontinente isvaligiati, e forse ancora ve ne seguiria peggio (Ariosto). b. ant. Depredare: saccheggiava questa e quell’altra terra: come accadde di Canosa, nella quale terra entrato di notte con le scale la svaligiò (Guicciardini); estens., disarmare, spogliare delle armi o armature: dipoi fece s. le loro fanterie, che erano ne’ borghi fuori della terra, e mandò la metà del suo campo ad s. le loro genti d’arme (Machiavelli). c. In usi fig. e talora scherz., fam., svuotare le tasche di qualcuno, sottraendogli denaro, o farsi astutamente regalare oggetti di pregio (come sinon. di spogliare, saccheggiare e sim., in usi analoghi): diceva che, tutte le volte che i nipoti andavano a trovarlo, lo svaligiavano, o gli svaligiavano la casa; il nonno ... si faceva svaligiare alla lesta dalle maledettissime carte che gli dicevano contro ostinatamente (Capuana); meno com., saccheggiare nel senso di far passare per proprie idee dette o scritte da altri: s. un autore, un libro.