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svendopoli

Neologismi (2008)
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svendopoli


(Svendopoli), s. f. inv. Scandalo legato agli immobili di proprietà pubblica o di enti pubblici, posti in vendita a prezzi molto convenienti ai privilegiati che li avevano in locazione. ◆ Per qualcuno è uno scandalo, «un’offesa a milioni di italiani onesti», un malcostume cui ben si addice la parola «Svendopoli». Per altri non è nient’altro che un adempimento di legge, un’operazione doverosa perseguita sempre con insuccesso dagli ultimi governi. In ogni caso è una fetta di una «torta» complessiva che equivale a poco meno di 50 mila miliardi, il valore di mercato del patrimonio immobiliare degli enti pubblici di previdenza. (Marco Galluzzo, Corriere della sera, 30 agosto 1999, p. 23, Economia) • [tit.] «Svendopoli», gli immobiliaristi confermano: le cifre pagate sono fuori mercato / Case dei politici, sconti fino all’80% [testo] […] con «Svendopoli», il settimanale [«l’Espresso»] denuncia le condizioni di stupefacente quando non sconvolgente favore praticate a esponenti dell’italica nomenklatura per i loro acquisti di case. (Mario Cervi, Giornale, 1° settembre 2007, p. 1, Prima pagina) • «Non accetto lezioni da te che hai tuo padre che sta all’Autorità per le comunicazioni». È l’apice di un battibecco tra il figlio di Clemente Mastella, Elio, e la Iena Alessandro Sortino arrivato a Ceppaloni con un cesto di arance per la signora Mastella. Elio si arrabbia quando Sortino gli ricorda l’episodio legato alla vicenda di svendopoli, nella quale i figli di Mastella avrebbero beneficiato di appartamenti a prezzi stracciati. (Stampa, 19 gennaio 2008, p. 3, Interno).

Composto dal v. tr. svendere con l’aggiunta del confisso -poli2.

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