sventrare
v. tr. [der. di ventre, col pref. s- (nel sign. 4)] (io svèntro, ecc.). – 1. Privare un animale delle interiora prima di cucinarlo: s. un pollo, un tacchino, un coniglio, un pesce. Per estens., trafiggere, squarciare il ventre, ferendo o uccidendo: il cinghiale ha sventrato con una zannata il cane da caccia; sventrò il nemico con un colpo di baionetta; ha sventrato il rivale con una coltellata; non com. il rifl.: Don Peppino ... tentò di sventrarsi col trincetto (Marotta). 2. fig. Demolire un complesso di costruzioni o un intero quartiere per ragioni urbanistiche (o, meno spesso, come effetto di azioni belliche): durante il fascismo è stata sventrata l’area della Spina di Borgo a Roma. ◆ Part. pass. sventrato, anche come agg. (v. la voce).