sventurato
agg. e s. m. (f. -a) [der. di sventura]. – 1. Perseguitato o colpito dalla sventura, da sventure: quando si è sventurati, non c’è rimedio; è una famiglia s.; la s. madre piangeva dirottamente; una stampa popolare che racconta la dolorosa storia di due s. amanti. Come sost.: chi fa più pena è quella s. della moglie; anche, chi si comporta, quasi spinto da una sorte avversa, in modo riprovevole: sei uno s.; a questo punto lo s. non seppe più difendersi; la s. rispose (così Manzoni nei Promessi Sposi alludendo a Gertrude, quasi per attenuare la sua colpevolezza). 2. agg. Che arreca sventura, che è causa di sventura: fu allora che gli diede quello s. consiglio; Constanzio con la donna, che la sua s. bellezza piangea, si sollazzò (Boccaccio); con altri usi estens.: in quello s. giorno ..., in quel giorno nel quale dovevano accadere sventure; non voglio più ritornare in quel luogo s.; che anno s. è stato questo, per noi! ◆ Avv. sventurataménte, per sventura, per un disgraziato caso: sventuratamente non riuscimmo ad avvertirlo in tempo.