svezzare
v. tr. [der. di vezzo, col pref. s- (nel sign. 4); nel sign. 2, der. di avvezzare, con sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a a-1] (io svézzo, ecc.). – 1. non com. Far perdere un vezzo, un difetto o una cattiva abitudine: in caserma lo svezzeranno dalla pigrizia; nel rifl. svezzarsi: non riesce a svezzarsi dal mangiarsi le unghie; non ero veramente io che volevo svezzarmi dal fumo (Svevo). 2. Forma più com. nell’uso fam., ma meno tecnica, di divezzare: il bambino ha sei mesi, è ora di svezzarlo. ◆ Part. pass. svezzato, anche come agg., nel sign. di divezzato: un bambino, un cucciolo già svezzato.