svoltismo
s. m. (iron.) Il tentativo di compiere continue svolte, cambiamenti, che si rivelano sempre inefficaci come soluzione ai problemi. ◆ Il punto curioso è che all’indomani di ogni sconfitta è stata solennemente annunciata una nuova svolta: europea, liberale, liberista, modernizzante, generazionale e via dicendo, poiché le parole costano nulla e chi più ne ha, in politica, più ne mette. Di qui può iniziare la disamina di un fenomeno – lo svoltismo – che sempre più spesso nella vita dei partiti tende a diventare un’abitudine. (Filippo Ceccarelli, Stampa, 27 febbraio 1998, p. 2) • Un impegno al giorno, una svolta al giorno. Il tour elettorale di Walter Veltroni nel Nord è una rincorsa appassionata nel tentativo di far recuperare, al centro-sinistra, il terreno perduto da molti anni. Con tutte le opportunità e i limiti (lo «svoltismo») che un’operazione del genere può comportare. Il leader del Pd e candidato premier dovrebbe sapere bene che una manciata di giorni non può ribaltare, d’un colpo, una storia consolidata. (Guido Gentili, Sole 24 Ore, 14 marzo 2008, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. f. svolta con l’aggiunta del suffisso -ismo.