svuotare
(o, non com., svotare) v. tr. [der. di vuotare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io svuòto, ecc.; il dittongo tende a mantenersi anche fuori d’accento, come in vuotare). – Lo stesso che vuotare, di cui è forma intensiva: vuotare interamente, privare di ogni contenuto; in senso proprio: s. un serbatoio, una vasca, una piscina; s. una scrivania dalle scartoffie; s. una cavità anatomica, un ascesso, una cisti, in chirurgia (v. svuotamento); e soprattutto in senso fig.: la soppressione di questa clausola svuoterebbe il contratto di valore effettivo; tagliando quella scena, si rischia di s. il dramma, o il film, del suo vero significato umano; emendamenti che cercano di s. il contenuto reale delle riforme proposte dal parlamento. Nell’intr. pron., svuotarsi, rimanere completamente vuoto: la vasca si è svuotata lentamente; anche in senso fig.: d’estate la città si svuota; in circostanze come questa, le parole si svuotano di significato. ◆ Part. pass. svuotato, anche come agg., spec. nel sign. fig.: dopo questa brutta avventura, mi sento svuotato.