swahili
〈suaìli〉 (anche suahili, ant. e raro suahéli) s. m. e agg. [dall’arabo sawāḥili, plur. di sāḥil «costa»]. – 1. Come sost., etnonimo con cui si indica non una singola etnia bensì un complesso di etnie abitanti sulle coste dell’Oceano Indiano dalla Somalia merid. al Kenya, alla Tanzania settentr., compresa l’isola di Zanzibar. Come agg., si riferisce alla cultura predominante che, oltre alla lingua e alla letteratura comune, si distingue per l’architettura e le decorazioni improntate da una forte influenza araba e persiana. 2. s. m. La più importante delle lingue bantu: comprende una forma classica, il cosiddetto standard swahili, tipico di Mombasa e Zanzibar, e lo s. commerciale, diffuso quale lingua franca in gran parte dell’Africa orientale dapprima dai mercanti arabi e poi dall’insegnamento scolastico e, infine, dalla sua adozione da parte di alcuni stati (Kenya, Tanzania e Uganda) quale lingua ufficiale o nazionale; nel passato si scriveva con caratteri arabi, oggi con caratteri latini (possiede un notevole e antico corpus letterario).