tabbuto
(o tabutto) s. m. [dall’arabo tābūt «cassa, bara», di origine etiopica e aramaica, forse egiziana]. – Voce sicil. (tabbutu, tabuttu), ma diffusa con varianti anche in altri dialetti merid. (napol. taùto, tavùto, ecc.), che significa «cassa da morto», ma anche più genericam. «cassa, scrigno» e sim. (cfr. anche pisano ant. tambuto «forziere»): ora che il malato sta meglio, Ciuco vestito risponde che non più sa che farsene del tabbùtu (Capuana); un fotografo di provincia che ritraeva mio padre col vestito nero da sposo in attesa di essere sistemato nel tabbuto o cassa da morto che sia (G. Berto).