ermoérmo (o èrmo) agg. e s. m. [forma sincopata di eremo], poet. – 1. agg. Solitario, deserto, abbandonato, detto di luogo: Cercai per poggi solitari et e. (Petrarca); l’erme Torri degli avi nostri [...] (Leopardi); Sempre caro mi fu quest’e. colle (Leopardi); ne l’e. solenne Certosa (Carducci). Raram. riferito a persone: O mia sola e. famiglia! (Pascoli). 2. s. m. Variante poco com. di eremo ...
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eremo
èremo (poet. érmo o èrmo) s. m. [dal lat. tardo erēmus s. m. o f., gr. ἔρημος o ἐρῆμος agg. «solitario, deserto»]. – 1. Luogo solitario, dove una o più persone si ritirano a far vita religiosa [...] per antonomasia quello di Camaldoli fondato da s. Romualdo verso il 1012: un’acqua c’ha nome l’Archiano, Che sovra l’Ermo nasce in Apennino (Dante). 2. estens. Luogo appartato, casa lontana dall’abitato: s’è ritirato in quell’e. per poter lavorare in ...
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fuoco
fuòco (ant., region. o pop. fòco) s. m. [lat. fŏcus, propr. «focolare», e per metonimia, già nel lat. class., «fuoco, fiamma»] (pl. fuòchi, ant. le fuòcora). – 1. a. L’insieme degli effetti calorifico [...] (la locuzione fa riferimento a sant’Erasmo, antico patrono dei marinai, il cui nome fu trasformato nel medioevo in Elmo o Ermo, lat. mediev. Elemus, Elmus, Ermus, spagn. Elmo o Telmo). c. estens., poet. Fulmine: Non scese mai con sì veloce moto Foco ...
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santelmo
santèlmo (o santèrmo) s. m. – Grafia unita usata anticamente, per la più comune sant’Elmo o sant’Ermo, nella locuz. fuochi di sant’Elmo (v. fuoco, n. 1 b). ...
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caro1
caro1 agg. [lat. carus «amato, diletto» e, quindi, anche «ricercato, costoso»]. – 1. a. Amato, a cui si è affezionati: le persone c.; è un c. ricordo di mio padre; tornare ai c. studî; le più c. [...] ! Spesso unito con i verbi essere, avere: mi siete tutti c.; è un oggetto che ho molto c.; Sempre c. mi fu quest’ermo colle (Leopardi). Sostantivato, al plur., i miei c., i nostri c., ecc., i familiari, i parenti: non vedevo l’ora di riabbracciare i ...
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sempre
sèmpre avv. [lat. sĕmper]. – 1. Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio [...] o d’arrivo), che può essere, per es., la vita di chi parla o scrive o un periodo di essa: Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe (Leopardi); ho s. cercato di fare il mio dovere; sai che ti ho s. voluto bene; ne avrò s. rimorso; andasse ...
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nascere
nàscere v. intr. [lat. nasci, da una radice indoeur. presente anche nei temi lat. gen-, gign- e nel gr. γίγνομαι «nascere, diventare»] (io nasco, tu nasci, ecc.; pass. rem. nàcqui, nascésti, [...] ). c. Di corsi d’acqua, avere sorgente: il Po nasce dal Monviso; un’acqua c’ha nome l’Archiano, Che sovra l’Ermo nasce in Apennino (Dante). d. Del sole e di altri astri, sorgere, levarsi dall’orizzonte o apparire nel cielo: il sole nasce alle ...
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Fiume dell'Asia Minore, ora Gedis-Çayi; sorge dai monti di Dindimo di Frigia, a 15 km. dall'attuale città di Gedis. Ha prima direzione S. e SO., poi volge a NO. e sfocia a nord del golfo di Smirne. Nel 1886 fu modificata l'ultima parte del corso...
(XIII, p. 967; App. III, i, p. 553)
Gli aspetti tecnici e scientifici riguardanti la produzione e la distribuzione dell'e. elettrica sono stati trattati nell'ampia voce elettrica, energia del XIII volume dell'Enciclopedia Italiana (p. 637) ripresa...