ascesiascèṡi s. f. [dal lat. tardo ascesis, gr. ἄσκησις, der. di ἀσκέω «esercitare»]. – Azione interiore rivolta all’acquisto della perfezione e ascensione verso Dio mediante l’abnegazione, l’esercizio [...] continuo delle virtù, la preghiera (specie come orazione mentale e meditazione) e il graduale distacco dal mondo ...
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eroe
eròe s. m. [dal lat. heros -ōis, gr. ἥρως]. – 1. Nella mitologia di varî popoli primitivi, essere semidivino al quale si attribuiscono gesta prodigiose e meriti eccezionali; presso gli antichi, [...] gli eroi erano in genere o dèi decaduti alla condizione umana per il prevalere di altre divinità, o uomini ascesi a divinità in virtù di particolarissimi meriti. 2. estens. a. Nel linguaggio com., chi, in imprese guerresche o di altro genere, dà ...
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samsara
saṃsāra 〈sãsàara〉 s. m., sanscr. – Nella filosofia indiana, termine col quale si indica il ciclo della nascita e della rinascita, la metempsicosi alla quale ogni individuo è soggetto secondo [...] la realtà come un flusso determinato dal desiderio all’azione all’interno del quale si colloca la vita dell’uomo, il saggio può affrancarsi dal ciclo del saṃsāra annullando il desiderio mediante l’ascesi e la preghiera e raggiungendo così il nirvana. ...
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quietismo
s. m. [der. di quiete, e più precisamente dall’espressione preghiera (o orazione) di quiete]. – 1. Termine introdotto alla fine del sec. 17° per indicare un complesso di dottrine che sostengono [...] la prevalenza della mistica sull’ascesi e della contemplazione sulla meditazione, e la necessità di un assoluto abbandono in Dio con un annichilimento totale di ogni azione e pensiero, definito preghiera o orazione di quiete. 2. a. Con sign. generico ...
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cybercultura
(cyber-cultura), s. f. La cultura dell’era informatica e telematica. ◆ Sul tentativo di esorcizzare l’abisso del corpo, scrive [Franco] Rella, si fonda gran parte della tradizione occidentale. [...] Da Platone alla gnosi, dall’ascesi mistica alle cyberculture, è un susseguirsi di condanne nei confronti della «prigione dell’anima». (Carlo Formenti, Corriere della sera, 26 febbraio 2000, p. 37, Cultura) • Il corso si propone di fornire un primo ...
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asceta
ascèta s. m. e f. [dal lat. tardo asceta o ascetes, gr. ἀσκητής «che esercita»; v. ascesi] (pl. m. -i). – Chi pratica l’ascetismo: gli antichi a. cristiani; un santo a.; per estens., chi fa vita [...] di penitenza e di rinuncia o comunque austera: un giovane studioso dal viso d’a.; condurre vita da asceta ...
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oriente
oriènte s. m. [dal lat. oriens -entis, part. pres. di oriri «nascere, sorgere» (sottint. sol «sole»)]. – 1. Uno dei quattro punti cardinali, quello dove il sole sorge (sinon. quindi di levante [...] raggi per tutto il nostro emisperio avevan fatto chiaro (Boccaccio). In senso fig.: Però chi d’esso loco fa parole, Non dica Ascesi, ché direbbe corto, Ma Orïente, se proprio dir vuole (Dante, riferendosi al luogo di nascita di s. Francesco, da lui ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] : «Non ci guadagno neanche un centesimo» «Proprio?». c. Propriamente, cioè con proprietà di linguaggio: Però chi d’esso loco fa parole, Non dica Ascesi, ché direbbe corto, Ma Orïente, se proprio dir vuole (Dante). Avv. propriaménte (v. la voce). ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] . o ant., anche al plur., far parole di qualche cosa, parlarne, ragionarne: Però chi d’esso loco fa parole, Non dica Ascesi, ché direbbe corto, Ma Orïente, se proprio dir vuole (Dante). b. Intesa, accordo, in determinate frasi: si diedero la p. d ...
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misticismo
s. m. [der. di mistico1]. – 1. a. Esperienza che impegna la vita interiore dell’uomo di fronte a una realtà misteriosa, assoluta, altra da sé, alla quale il soggetto tende al di fuori dei [...] rispetto a quelle che sono oggetto della conoscenza logico-discorsiva. b. La pratica di vita (fatta di meditazione, contemplazione, ascesi) con cui si cerca di preparare tale esperienza. c. Per estens., senso di religiosità profonda per cui si aspira ...
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Termine inizialmente legato alla concezione cristiana ma poi usato nella storia delle religioni per indicare un fenomeno presente in diverse aree e culture: quel modo di vita e quel complesso di pratiche rituali che tendono a rendere possibile...
ascesi
Giorgio Petrocchi
Sembra esser assente, nella Commedia, un esplicito impegno ad applicare al pellegrino D. tutte quelle forme di a. interiore (come l'orazione mentale, la meditazione sistematica e analitica di tutti gli errori e i...