abbaside
abbàside (o abbàsside) agg. – Relativo agli Abbasidi, dinastia musulmana di califfi che prendono nome da al-῾Abbàs zio di Maometto, i quali detennero il potere dal 750 al 1258 (periodo coincidente [...] ’Iraq e fondando (nel 762) la città di Bagdad, che divenne una delle maggiori metropoli dell’Oriente: i califfi a., e la dinastia, il califfato a.; l’arte, l’architettura, la pittura a., sviluppatesi, con caratteri proprî, a Bagdad e da lì diffuse ...
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tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di [...] Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello coniato dai re aragonesi di Sicilia, con il valore di due carlini; in seguito fu dato il nome di tarì anche al doppio carlino del Regno di Napoli. 2. Moneta divisionale ...
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miramolino
s. m. [adattam. dell’arabo amīr al-mu’minīn «emiro capo dei credenti»]. – Nel medioevo, presso i cronisti italiani, titolo dei califfi, e quindi dei sultani turchi. ...
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visir
viṡìr (ant. viṡirre) s. m. [dal pahlavi v(i)čir, pers. vezir]. – Titolo di una sorta di gran cancelliere dell’Impero ottomano con funzioni di alter ego del sovrano, introdotto dai califfi abbasidi [...] (750-1258), e rimesso in vigore dal secondo sultano ottomano, Orkhān (1326-1360), che accanto al «gran visir» pose un consiglio di ministri minori («visir della cupola»), più tardi soppressi da Aḥmed III ...
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omayyade
omàyyade ‹omàia-› (o omàiade o ommìade) agg. [der. del nome arabo dei Banū Umayya «discendenti di Umayya»]. – Che si riferisce agli Omayyadi, dinastia di califfi arabi che governarono l’impero [...] musulmano dal 661 al 750 d. C.: epoca o.; arte omayyade ...
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ginnetto
ginnétto (ant. ginétto e giannétto) s. m. [dallo spagn. jinete, e questo dall’arabo Zanāta, nome di una tribù berbera passata in Spagna al servizio dei califfi di Granata, e famosa per la sua [...] cavalleria]. – Cavallo di razza spagnola, piccolo e snello. Per estens., cavallo snello, agile nella corsa: I bei ginnetti italici han pettinati crini (Carducci) ...
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sciita
scïita agg. e s. m. e f. [der. dell’arabo shī῾ī «che è del partito (der. di shī῾a «partito») di Alì e dei suoi discendenti»] (pl. m. -i). – Relativo a sette musulmane la cui origine risale alle [...] cugino e genero di Maometto, e suo successore designato) e nei suoi discendenti in linea maschile, contestando la legittimità dei califfi omayyadi e abbasidi saliti al trono dopo Maometto. La maggioranza degli sciiti si trova in Iran (paese in cui la ...
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Dinastia di califfi arabi, che governarono l'Impero musulmano dal 661 al 750 d. C. Fu fondata da un rappresentante del ramo principale della famiglia dei Banū Umayya, cioè da Mu῾āwiya ibn Abī Sufyān, il cui padre era stato dapprima tenace avversario...
Dinastia musulmana di califfi (750-1258), la più duratura del mondo medievale islamico; governò infatti dal 750, quando gli A. strapparono il potere agli Omayyadi, fino al 1258, quando Baghdad fu conquistata dai Mongoli. I cinque secoli della...