celebrazionecelebrazióne s. f. [dal lat. celebratio -onis, propr. «concorso di molta gente, affluenza», quindi «solennità, celebrazione»]. – Il celebrare, l’atto del celebrare: la c. di un anniversario, [...] d’un rito, della messa, delle nozze. In partic., nella liturgia cattolica, c. della parola di Dio, assemblea di preghiera modellata sullo schema della «liturgia della Parola» nella messa, ma senza la parte ...
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messa1
méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico [...] detto m., di chierico che non ha avuto ancora l’ordinazione sacerdotale); m. novella, e più propriam. prima m., la prima celebrata da un sacerdote dopo la sua ordinazione; servir m., servire la m., o anche risponder m., del chierico o del ministrante ...
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ministro
s. m. [dal lat. minister -stri «servitore, aiutante», der. di minor agg., minus avv. «minore, meno», secondo il modello di magister «maestro» sentito in rapporto con magis «più»]. – In genere, [...] ), ordine di chierici regolari fondato da san Camillo de Lellis verso la fine del 1500, per assistere i malati. e. Nella celebrazione liturgica, la persona addetta a un ufficio che le è proprio per l’ordine sacro ricevuto, come il diacono, oppure è ...
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colletta
collètta s. f. [dal lat. collecta «raccolta», der. di collectus, part. pass. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. a. Raccolta di offerte, di solito in denaro, tra più persone, a scopo di beneficenza, [...] liturgica del popolo e il luogo di riunione dei fedeli, quindi anche la preghiera recitata al popolo raccolto per la celebrazione della messa; di qui, la parola è passata a indicare, dal sec. 9°, la prima orazione collettiva della messa, sempre ...
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vigilia
vigìlia s. f. [dal lat. vigilia, propr. «il fatto di vegliare, vigilanza» e quindi «veglia», der. di vigil -ĭlis «vigile»]. – 1. a. letter. Veglia, notte trascorsa senza dormire, per studio, [...] stessa e quindi alla veglia. Nella liturgia cattolica, la vigilia comportava in origine la veglia notturna, con la celebrazione della messa e del rito eucaristico e l’osservanza del digiuno e dell’astinenza nel giorno precedente; attualmente, aboliti ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] breviario romano in cui sono rispettivam. contenuti i formularî proprî della messa e dell’ufficio dei santi, o delle feste celebrate in una determinata diocesi o ordine religioso. c. Conveniente, opportuno, adatto a persone o cose: non è questo il ...
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concelebrazione
concelebrazióne s. f. [der. di concelebrare]. – Nella liturgia cattolica, particolare forma di celebrazione della messa: si ha quando più sacerdoti riuniti insieme attorno a un solo altare, [...] insieme il sacrificio eucaristico, seguendo un particolare rituale (tale forma di celebrazione nella Chiesa romana era sopravvissuta nel rito di consacrazione del vescovo e di ordinazione dei presbiteri; nel rito lionese, anche al giovedì santo ...
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anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale [...] della celebrazione stessa, cui corrispondono, nella messa latina, il prefazio, il canone e le preghiere per la Comunione (il termine è stato ora riadottato anche nella Chiesa latina per indicare soprattutto il canone, più comunem. detto preghiera o ...
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pace s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak-, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire» e pactum «patto»]. – 1. a. Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, [...] congedo solenne, che segue l’allocuzione la messa è finita, con cui il sacerdote saluta i fedeli al termine della celebrazione della messa (viene usata talvolta, in tono iron. o scherz., come espressione di commiato; con sign. analogo o sim., mandare ...
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sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. [...] scienza giuridica, ognuna di quelle formalità rituali che, spec. nelle civiltà più primitive, servono a costituire la celebrazione dei negozî giuridici. Analogam., con riferimento a fenomeni religiosi e culturali, ogni funzione rituale la cui realtà ...
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L'uso di distinguere il tempo in varie suddivisioni e di celebrare con speciali riti il giorno che segna il punto di divisione di un periodo dall'altro, si riscontra in tutti i gruppi umani. Esso corrisponde, presso i primitivi, all'istinto...
OGNISSANTI
Nicola Turchi
. È la celebrazione liturgica di tutti i santi, martiri e confessori, e cade il 1° novembre.
La chiesa antiochena celebrava già in antico la memoria di tutti i martiri la prima domenica dopo la Pentecoste, uso che...