cosacòsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto [...] ci sono state c. grosse fra loro; in diritto, c. giudicata (v. giudicato1). Più spesso, spec. unito ad agg. indefiniti, ? (Manzoni). Ripetuto, esprime stupore per quanto ci vien detto: cosacosa? la colpa sarebbe mia? 7. Locuz. particolari: per prima ...
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giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, [...] . Anche, ciò che uno ha deciso di fare seguendo un proprio giudizio: operare, regolarsi secondo il giudicato. b. Nel linguaggio giur., sinon. di cosagiudicata: l’autorità del g.; usato in partic. nella locuz. passare in g., alla condizione di ...
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presentare
preṡentare v. tr. [dal lat. tardo praesentare, der. di praesens -entis: v. presente1)] (io presènto, ecc.). – In genere, portare alla vista d’altri, mostrare. 1. Con compl. oggetto di cosa: [...] a. Mostrare ad altri qualche cosa perché sia osservata, esaminata, giudicata: p. il biglietto al controllore; p. un assegno all’incasso; p. un progetto; p. una domanda, un’istanza, inoltrarla; p. una candidatura, proporla; p. una pubblicazione come ...
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oggetto
oggètto s. m. [dal lat. mediev. obiectum, neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre «porre innanzi»; propr. «ciò che è posto innanzi (al pensiero o alla vista)»]. – 1. In filosofia, [...] ; avere per o. la scoperta della verità; la gloria è giudicata il maggior bene che sia concesso ai mortali, e il più in oggetto ...). 3. In senso più concr. e più com., ogni cosa che cada sotto i sensi dell’uomo: la luce permette di distinguere i ...
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lungo1
lungo1 agg. [lat. lŏngus] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che si estende notevolmente nel senso della lunghezza, che ha grande estensione dall’una all’altra delle sue estremità (contrario di corto): una [...] , tardo, lento nell’operare, che impiega troppo tempo nel fare una cosa o indugia a farla: è molto l. nel mangiare, nel vestirsi, valutata non in senso assoluto ma relativamente ad altra vocale giudicata breve; e sillaba l., la sillaba che comprende ...
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ridicolo
ridìcolo (ant. ridìculo) agg. e s. m. [dal lat. ridicŭlus, der. di ridēre «ridere»]. – 1. agg. a. Che fa ridere, degno di riso o di derisione, perché strano o goffo o insulso o scioccamente [...] di possibile derisione: mettere, porre in r. una persona o una cosa, fare in modo che sia giudicata o sentita ridicola, che diventi oggetto di riso; volgere qualche cosa al r., toglierle serietà (anche parodiando, contraffacendo); cadere nel r ...
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portentoso
portentóso agg. [dal lat. portentosus, der. di portentum «portento»]. – 1. a. Che ha natura o carattere di portento, che costituisce un portento (anche nel senso lat. originario, di presagio [...] , e ne diè chiari segni E portentosi (Caro). b. Più com., con sign. estens. ed enfatico, di persona o cosagiudicata eccezionale, straordinaria, stupefacente: un uomo, un chirurgo, un atleta p.; un farmaco p.; le sue parole hanno avuto un effetto ...
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regiudicata
s. f. – Adattamento della locuz. lat. res iudicata, usato a volte nel linguaggio giur. dotto per indicare la cosagiudicata (v. giudicato1). ...
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criticare
v. tr. [der. di critica] (io crìtico, tu crìtichi, ecc.). – 1. Sottoporre a esame critico un autore o un’opera, esprimere su essi il proprio giudizio (e s’intende per lo più sfavorevole): c. [...] d’arte. 2. Biasimare, censurare, trovar da ridire su qualche cosa: il tuo contegno è stato molto criticato; devi sempre c. tutto sono stati espressi dalla critica giudizi sfavorevoli; una donna assai criticata, mal giudicata, sotto l’aspetto morale. ...
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problema
problèma s. m. [dal lat. problema -ătis «questione proposta», gr. πρόβλημα -ατος, der. di προβάλλω «mettere avanti, proporre»] (pl. -i). – 1. Ogni quesito di cui si richieda ad altri o a sé [...] , guai e sim. dai quali non si sa come uscire (al contr., non è un p., di cosa che non presenti difficoltà, giudicata fattibile); con riferimento a collettività: p. economici, sociali, razziali; il p. degli alloggi, della droga, dell’immigrazione ...
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Secondo l’art. 2909 c.c., la cosa giudicata (o giudicato sostanziale o autorità di cosa giudicata) è il far stato ad ogni effetto dell’accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato formale nei confronti delle parti, dei loro eredi...
Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e la funzione economico-sociale del negozio,...