coscienzacosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con [...] propria identità e del complesso delle proprie attività interiori: c. di sé, autocoscienza; contenuti di c., l’insieme dei dati presenti nella coscienza; con sign. estens.: ho c. di ciò che faccio; non ha c. di ciò che dice; popolo che ha c. dei ...
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coscienza
1. MAPPA La COSCIENZA è la consapevolezza che un individuo o un gruppo di individui ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto (c. di sé; non ha c. di ciò che dice; popolo che [...] o senso di responsabilità (un artigiano che ha c. nel suo lavoro; un medico che cura i malati con molta c.). 5. La coscienza, infine, è anche consapevolezza e sensibilità di fronte a un fatto o un problema che non sia di ordine morale (non avere una ...
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clausola di coscienza
loc. s.le f. Istituto che regola la possibilità di esercitare un’obiezione di coscienza. ◆ Con un documento a lungo studiato e mediato, il Comitato Nazionale di Bioetica ieri ha [...] maggio 2004, p. 26, Cronaca) • In sostanza, «pur riaffermando con forza il diritto del medico alla clausola di coscienza prevista all’articolo 22 del Codice deontologico», i vertici dei camici bianchi italiani non possono non richiamare l’attenzione ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] , la lontananza, ecc.; frasi, queste ultime, nelle quali il sign. del verbo si avvicina a quello di «soffrire». d. Avere coscienza di un fatto interiore: sento di volergli ancora bene; sento di non poterla odiare; sento il dovere di dirti che ...; io ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] al plur., l’esercizio della facoltà di sentire, l’attività degli organi di senso: avere, perdere l’uso dei s.; quindi, la coscienza di sé stesso e dei proprî atti, in locuzioni come perdere, riacquistare i s., meno com. tornare in sensi, e sim., che ...
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sentimento
sentiménto s. m. [der. di sentire]. – 1. a. La facoltà e l’atto del sentire, di avvertire impressioni esterne o interne; affine quindi a senso nel suo sign. più generale; anticam. si usò anche [...] mali s’aggiunge il s. de’ mali (Manzoni). 2. Con compl. di specificazione oggettiva, o in qualche caso con aggettivo: a. Coscienza (e riconoscimento) dell’esistenza di qualche cosa in sé, nella sua natura, nei suoi attributi: il s. di Dio è presente ...
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lava-coscienze
(lava coscienza, lava coscienze), agg. (iron.) Che riesce a tacitare la coscienza, che fa apparire privi di colpe o responsabilità. ◆ Portare artisti nella propria corte, offrire loro [...] – secondo Maurizio Peverati della Uilm – che «ribadisce il fallimento della politica dei no a tutti i costi e dei referendum lava coscienza». (Ch[ristian] Be[nna], Repubblica, 22 febbraio 2008, Torino, p. IX).
Composto dal v. tr. lavare e dal s. f ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli [...] tradizione, costituiscono il patrimonio spirituale di un popolo (o anche di un gruppo, di una classe sociale) e gli danno coscienza della propria identità; anche assol.: ... Armi e sostanze t’invadeano ed are E patria e, tranne la memoria, tutto ...
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scrupolo
scrùpolo (ant. scrùpulo) s. m. [dal lat. scrupŭlus (e anche scrupŭlum, scripŭlum, scriptŭlum), propriam. «piccola pietra, pietruzza», dim. di scrupus «sasso, pietra a punta»]. – 1. a. Antica [...] e sim. fino allo s., cioè esattissimo, di un’assoluta precisione, di un’onestà specchiata e sim. 3. a. Incertezza di coscienza, inquietudine morale che porta a considerare come peccato o colpa ciò che tale non è, o a ritenere grave una mancanza anche ...
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solipsismo
s. m. [dal lat. mod. solipsismus (Kant), comp. del lat. solus «solo» e ipse «stesso»]. – 1. In filosofia, atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, o dal punto di vista pratico [...] avviene solo nell’ambito dell’idealismo oggettivo, in quanto posizione filosofica che elimina ogni contrapposizione tra la coscienza e la realtà. 2. Per estens., nell’uso letter. o elevato, soggettivismo, individualismo estremo, per cui ogni ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...