cosimo2
còṡimo2 s. m. [dal nome di Cosimo I de’ Medici (1519-1574)]. – In numismatica, grosso d’argento fatto coniare a Firenze da Cosimo I, del valore di 13 soldi e 4 denari. ...
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stimare
(ant. o letter. estimare) v. tr. [lat. aestimare]. – 1. a. Fare la stima, determinare il valore economico e monetario di un bene: s. o far s. un terreno, una casa, un dipinto; questo diamante [...] lo stimano un imbroglione; lo stimano un grande scrittore; era stimato l’uomo più felice della terra; Cosimode’ Medici, stato stimato nell’età sua uno de’ più savi uomini d’Italia (Guicciardini). Nel rifl.: stimatevi fortunati; non mi stimo degno di ...
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paternostro
paternòstro s. m. – 1. a. Adattamento del lat. Pater noster, come nome della preghiera; si alterna nell’uso con padrenostro (o Padre nostro) ed è più pop. di paternoster, ma ha sign. estens. [...] ., talvolta, la corona stessa: sempre co’ paternostri in mano andava ad ogni perdonanza (Boccaccio), a ogni indulgenza; rispose [Cosimode’ Medici] ... che gli stati non si tenevono co’ paternostri in mano (Machiavelli). 3. a. Al plur., tipo di pasta ...
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patria
pàtria s. f. [dal lat. patria, propr. femm. sostantivato (sottint. terra) dell’agg. patrius «paterno»: v. patrio]. – 1. a. Il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti [...] da tutti gli imperatori, tranne Tiberio), rinnovato talora anche nell’età moderna (fu, per es., dato dai Fiorentini a Cosimode’ Medici, e dagli Italiani a Vittorio Emanuele II, perché durante il suo regno l’Italia conquistò la sua unità nazionale ...
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cento
cènto agg. num. card. [lat. cĕntum], invar. – 1. Numero, successivo al novantanove, pari a dieci volte dieci, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 100, nella numerazione romana C): c. [...] di c.; all’assemblea erano in c.; laurearsi con c.; il Consiglio dei C., istituito a Firenze nel 1458 da Cosimode’ Medici, con l’autorità di promulgare leggi e di deliberare sulle imposizioni e sulle questioni militari. Raro e ant. il plur. centi ...
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vedovo
védovo agg. e s. m. [lat. vĭduus, tratto dal femm. vidua: v. vedova]. – 1. Uomo a cui è morta la moglie: restare vedovo; è vedovo da due anni; ha un cugino v.; ha sposato un v. con due figli. [...] : rimasa Firenze v. d’uno tanto cittadino e tanto universalmente amato, era ciascuno sbigottito (Machiavelli, con riferimento a Cosimode’ Medici, bandito da Firenze); per tal vicino Vedova resterebbe or la mia terra Di tanti cittadini (Caro); D’ogni ...
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granducato
s. m. [der. di granduca1]. – Titolo e dignità di granduca: conferire il g.; il periodo in cui governava un granduca: sotto il g. di Cosimode’ Medici. Più spesso, territorio governato da un [...] granduca: il g. di Toscana; il g. di Kiev; il G. del Lussemburgo, costituito nel congresso di Vienna (1815) a favore del re dei Paesi Bassi, divenuto indipendente nel 1890, unica monarchia costituzionale ...
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qualita
qualità (ant. qualitate) s. f. [dal lat. qualĭtas -atis, der. di qualis «quale» secondo il modello del gr. ποιότης «qualità» da ποῖος «quale» (il calco è dovuto a Cicerone)]. – 1. a. Proprietà [...] q. di rappresentante dell’ordine dei medici; frequente l’uso con l’agg. . di qualità (calco del fr. [homme] de qualité): persona di q., gente di q.; quando che», «in modo tale che», «di modo che»: Cosimo riaggravò nel male, di q. che passò di questa ...
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stellino
s. m. [der. di stella1]. – Moneta d’argento di Cosimo I de’ Medici duca di Firenze, di cui fu ordinata l’emissione nel 1554, consistente in un testone del valore di 43 soldi, e così detta perché [...] contrassegnata da una stella posta dietro la testa del duca ...
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gigliato
agg. e s. m. [der. di giglio]. – 1. a. Che ha l’emblema o l’impronta del giglio: stemma, vessillo g.; monete g., con riferimento a monete antiche. Nel linguaggio sport., s. m. pl., i gigliati, [...] b. Il fiorino di Firenze, così detto dal giglio, emblema della città; zecchino g., il ruspo fatto coniare da Cosimo III de’ Medici, granduca di Toscana, nel 1719. In senso fig., son denari g., espressione usata un tempo a Firenze per indicare denari ...
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Uomo politico fiorentino (Firenze 1389 - Careggi 1464), figlio di Giovanni di Bicci. In gioventù, pur dedicandosi alla mercatura, ricoprì anche cariche politiche ed ebbe incarichi diplomatici. Ma, considerato il capo dell'opposizione all'oligarchia...