dieresidïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una [...] con le due eccezioni del dittongo uò (es. buono) e dei nessi con q o g velare (es. quando, guanto). Nel gruppo i + vocale tonica la dieresi si ha solo: 1) se anche la vocale tonica è un’i (es. echiina 〈eki-ìna〉); 2) se la i è preceduta da qu o da uno ...
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dieretico
dierètico agg. [der. di dieresi] (pl. m. -ci). – In linguistica, di dieresi, che è relativo alla dieresi: nesso d., il nesso che è costituito da due vocali in iato. ...
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diatermodieresi
diatermodïèreṡi s. f. [comp. di diaterm(ia) e dieresi]. – In chirurgia, sezione (dieresi) incruenta dei tessuti ottenuta con la diatermia, e praticata con l’elettrobisturi. ...
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cesura
ceṡura s. f. [dal lat. caesura (propr. «taglio», e nel lat. tardo «cesura metrica»), der. di caedĕre «tagliare», calco del gr. τομή]. – Nella metrica classica, pausa ritmica nel corso del verso, [...] dalla fine di una parola nell’interno di un metro (se la pausa cade alla fine del metro si chiama dieresi). È caratteristica distintiva dei versi recitati (esametro dattilico, trimetro giambico, ecc.) e prende nomi diversi a seconda della sede che ...
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bucolico
bucòlico (ant. buccòlico) agg. e s. m. [dal lat. bucolĭcus, gr. βουκολικός «pastorale», der. di βουκόλος «pastore di buoi»] (pl. m. -ci). – 1. Relativo alla bucolica; poesia b., genere b., poeta [...] b.; cantor de’ buccolici carmi (Dante), detto di Virgilio. Dieresi (o anche, impropriam., cesura) b., nella metrica classica, la pausa dell’esametro alla fine del quarto dattilo, dove la fine di parola coincide spesso con una interpunzione; è detta ...
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saturnio
satùrnio agg. [dal lat. Saturnius, der. del nome del dio Saturnus, Saturno], letter. – 1. Del dio Saturno; sacro, dedicato al dio Saturno: terra s., l’Italia, il cui primo re, secondo la leggenda, [...] già dagli antichi Saturnius numerus), di cui rimangono pochi documenti nei quali appare divisibile in due membri separati da dieresi, il primo un dimetro giambico catalettico, il secondo un itifallico o un reiziano; fu usato fino a Ennio (239 ...
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laconico
lacònico agg. e s m. [dal lat. Laconĭcus, gr. Λακωνικός, der. di Λάκων «lacedemone, spartano»; nel sign. 3, dal lat. laconĭcum, neutro sostantivato dell’agg.] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Della [...] , usato negli antichi canti militari di marcia (embaterî) degli Spartani, caratterizzato dalla presenza dello spondeo in settima sede e dalla dieresi fra i due dimetri. 3. s. m. Ambiente delle terme romane per bagni di sudore (così chiamato per la ...
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naif
naïf ‹naìf› agg. e s. m. e f., fr. [lat. natīvus «nativo»] (pl. naïfs; f. naïve, pl. naïves; ma in ital. è per lo più usato come invar., e scritto spesso senza dieresi). – Ingenuo, schietto, primitivo, [...] usato soprattutto nell’espressione arte naïf (in fr. art naïf), forma d’arte pittorica i cui precedenti sono da ricercare nei pittori primitivi americani e nelle opere di Rousseau il Doganiere; priva di ...
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cariodieresi
cariodïèreṡi s. f. [comp. di cario- e del gr. διαίρεσις «separazione»; v. dieresi, nel sign. 5]. – In citologia, divisione del nucleo cellulare (per via diretta o per cariocinesi), seguita [...] generalmente dalla divisione del corpo cellulare o citodieresi ...
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In fonetica e in poesia, la scissione di un dittongo in modo che le due vocali appartengano a due sillabe diverse. Il segno diacritico con cui si indica la d. è costituito da due punti disposti orizzontalmente sulla vocale più debole del gruppo:...
Nella metrica antica si chiama dieresi una pausa del verso, causata da fine di parola o di frase. La dieresi differisce dalla cesura (v.) in quanto non cade nell'interno di un piede, ma alla fine di esso. Essa è richiesta a) dopo ogni dipodia...