esilarcaeṡilarca s. m. [comp. di esil(io) e -arca, traduz. moderna del titolo aramaico Rēsh gālūtā (ebr. Rōsh Gōlāh o Rōsh Gālūt), che significa «capo dell’esilio»] (pl. -chi). – Il capo supremo degli [...] giudice supremo, con il diritto di nominare i giudici locali e di esigere tasse per il mantenimento della propria corte sfarzosa; con la conquista araba, gli esilarchi estesero la propria autorità agli Ebrei di tutti i paesi sottoposti al califfo. ...
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Traduzione del titolo aramaico Rēsh gālūtā (ebr. Rōsh Gōlāh o Rōsh Gālūt) che significa «capo dell’esilio», dato al capo supremo degli Ebrei rimasti in Babilonia dopo l’esilio. La carica è attestata almeno dalla metà del 2° sec. d.C., ma ha...
. Esilarca (capo delle colonie giudaiche della Babilonia), nel sec. VII d. C., di cui si raccontano leggende, come quella della sua miracolosa salvazione dallo sterminio della famiglia degli esilarchi decretato da un re persiano. Si tratta però...