follettofollétto s. m. [propr., dim. di folle1]. – 1. a. Essere favoloso che la fantasia popolare immagina piccolo di statura, volante, bizzarro, burlone o dispettoso, autore di scherzi, di sorprese, [...] trascorreva rapida azzannando altre anime. b. fig. Bambino o ragazzo assai vivace e irrequieto: non sta un momento fermo quel folletto! 2. Nel linguaggio marin., ogni cavo sottile che assicura un oggetto mobile; in partic. quello che lega il remo ...
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coboldo
cobòldo s. m. [dal ted. Kobold, parola composta significante in origine «padrone (o governatore) della casa»]. – Spirito folletto della mitologia e del folclore germanico, rappresentato come [...] un nano: di natura benevola, malizioso e scaltro, protegge la casa e i suoi abitanti, scherza con i bambini e ama stare presso il focolare ...
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rabbioso
rabbióso agg. [dal lat. rabiosus, der. di rabies «rabbia»]. – 1. Di animale, o dell’uomo, malato di rabbia: cane, gatto r.; in similitudini: era fuori di sé (oppure gridava, smaniava, ecc.) [...] 2. a. Per estens., di persona o di animale che nei suoi atti si comporta furiosamente come bestia affetta da rabbia: quel folletto è Gianni Schicchi, E va r. altrui così conciando (Dante); Come r. ed affamato lupo Al pieno ovile insidiando ... (Caro ...
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nichel
nìchel (o nichèlio) s. m. [dallo sved. nickel, tratto dal ted. Kupfernickel (comp. di Kupfer «rame» e Nickel «genietto maligno», quasi a dire «folletto del rame», quindi «falso rame»), nome dato [...] dai minatori alla niccolite (di colore spesso simile a quello del rame) dalla quale il nichel fu dapprima isolato]. – Elemento chimico, di simbolo Ni, numero atomico 28, peso atomico 58,69, presente in ...
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conciare
v. tr. [lat. *comptiare, der. di comptus, part. pass. di comĕre «ordinare, ornare»] (io cóncio, ecc.). – 1. Dare la concia alle pelli, al tabacco o ad altro. 2. Accomodare, aggiustare, rimettere [...] percosse: l’hanno conciato proprio male (o, iron., l’hanno conciato bene!); guarda come l’hanno conciato a forza di pugni; quel folletto è Gianni Schicchi, E va rabbioso altrui così conciando (Dante); c. qualcuno per le feste, o per il dì delle feste ...
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farfarello
farfarèllo s. m. [der. dell’arabo farfār (v. fanfarone)], letter. – Diavoletto, spiritello, folletto, e per estens. persona di temperamento vivace, irrequieto: questo f. [l’estro] mi onora [...] assai di rado delle sue visite (Cesarotti); mi accompagnai un po’ di tempo ai futuristi ... e per me, ch’ero stato fin da principio un f. antiaccademico, quella non era conversione ma continuazione (Papini). ...
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mazzamurello
mazzamurèllo (o mazzamaurièllo) s. m. [propr. «ammazza Mori (lat. Mauri)», traduz. dello spagn. matamoros «smargiasso»]. – Nel folclore romano e napoletano, folletto, in forma d’uomo, che [...] spaventa le persone cattive ma è buono con quelle buone: il «mazzamurello» con i suoi capricci e le sue monellerie, non è che un travestimento comico dello spirito cosmico (E. Cecchi) ...
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governo di decantazione
loc. s.le m. Nel linguaggio della politica, governo transitorio che ha in programma di raggiungere alcuni obiettivi, importanti ma delimitati. ♦ Lo scontro è sempre più duro e [...] di un «governo di decantazione» dopo il 26 giugno appare e scompare tra le righe dei discorsi del leader come un folletto maligno e un po' beffardo. Certo: sarebbe quasi una beffa, un paradosso politico che renderebbe ancora piti gracili i buoni ...
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Nome generico con cui si designa una categoria di esseri favolosi, creature della fantasia popolare (per es., il salvanello nel Veneto, il monacello in Calabria, il farfareddu in Sicilia). Raffigurato come piccolo di statura, burlone, bizzarro,...
folletto
Vincenzo Valente
Appare una sola volta, in If XXX 32 Quel folletto è Gianni Schicchi, / e va rabbioso altrui così conciando.
Il vocabolo, che era già nel francese e nel provenzale folet, col significato di " genio malizioso ", ha...