pace s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak-, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire» e pactum «patto»]. – 1. a. Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, [...] p. separata, conclusa separatamente, col nemico comune, da uno degli alleati; offensiva di p. (v. offensiva). sua; dormire nella p. del Signore, nella p. eterna. d. In formule di saluto o di commiato, oggi disusate o limitate ai soli religiosi: p ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] venerato, invocato, benedetto della Madonna; Il n. di Maria, titolo di uno degli «Inni sacri» del Manzoni; il n. temuto di Napoleone; il figlio, in n. proprio e in n. del figlio, formule notarili di contenuto diverso (nel 1° caso il soggetto agisce ...
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incantesimo
1. MAPPA La parola INCANTESIMO deriva dal verbo incantare, un composto del verbo cantare che in latino significava sia ‘cantare’ sia ‘recitare formule magiche’ che per il loro ritmo somigliano, [...] (pronunciare un incantesimo), 3. l’azione di pronunciare questa formula 4. MAPPA e l’effetto che questa produce (compiere l l’i.). 5. In senso figurato il termine indica anche uno stato di grande felicità, spesso frutto di illusioni destinate a cadere ...
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acqua
àcqua (ant. àqua) s. f. [lat. aqua]. – 1. Composto chimico di formula H2O (costituito cioè di idrogeno e ossigeno in rapporto di 2:1), diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, [...] ’a., lesinare; il sangue non è a., non si può fare a meno di sentire i vincoli di parentela (con altro senso, per giustificare uno scatto d’ira, d’impazienza, un impulso erotico); la classe non è a., per intendere che è una dote rara, non comune come ...
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assoluzione
assoluzióne s. f. [dal lat. absolutio -onis, der. di absolvĕre «sciogliere, assolvere»]. – L’atto dell’assolvere, in accezioni specifiche: 1. Proscioglimento dell’imputato nel dibattimento [...] teologia cattolica, l’atto (propriam. a. sacramentale), e anche la formula, con cui il confessore, in nome di Gesù Cristo e della di confessare i proprî peccati; a. al tumulo, quella impartita dal sacerdote seguendo uno speciale rituale nelle esequie. ...
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vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; [...] : v. verità, nel sign. 3 b). Nel calcolo delle proposizioni, una formula si dice vera se il suo valore è «vero» (v. valore, nel interpretazione del presente o alla rivelazione del futuro; di uno strumento, dire il v., essere esatto: bilancia, orologio ...
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stare
v. intr. [lat. stare, da una radice indoeuropea] (pres. indic. sto 〈stò〉 [radd. sint.], stai, sta [radd. sint.], stiamo, state, stanno; pres. cong. stia [poet. ant. stèa], stia [poet. ant. stie], [...] !, fam. stammi bene!, region. statti, e statevi, bene!, formule di saluto e d’augurio nel congedarsi. d. Con varî sign , così imparerà; sono stato imbrogliato e mi sta bene, perché sono uno stupido; più efficacemente: ben ti sta, ben gli sta, ecc. 7 ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; [...] ripetizione della formula iniziale; f. continue, o aperte, quelle che, come le tematiche (sonata, ecc.), corrispondono a un pensiero fecondo di idee e di sviluppi; f. libere, quelle cui manca (come per es. al poema sinfonico) uno schema prefisso ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] si afferma: ti do la mia p. (d’onore) che l’ho visto, che ci sono stato. Con l’uno e con l’altro sign., sono assai frequenti le formule esclamative (di cui spesso si abusa, sicché nell’uso fam. acquistano non di rado valore attenuato): p. d’onore ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] qualità, un modo di essere. In logica formale, formula p., una formula in cui non compaiono né negazioni né implicazioni. d. uomo p. (e analogam., ha una mente p., ha idee p., è uno spirito p., e sim.). Talora con senso limitativo, di persona priva d’ ...
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Hamilton, Lewis Carl Davidson. – Pilota automobilista inglese (n. Stevenage 1985). È considerato tra i più talentuosi piloti nella storia della Formula Uno. Ha disputato 148 Gran premi, vincendone 33 e collezionando 70 podi. Ha iniziato la...
(IV, p. 839; App. I, p. 170; II, I, p. 274; III, I, p. 150; IV, I, p. 166)
Il termine Asia e il suo significato attuale. − La crescente diffusione delle informazioni ha proposto, in anni recenti, i paesi asiatici all'attenzione mondiale, anche...