paura
1. MAPPA La PAURA è un’emozione forte e spesso improvvisa, che consiste in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a una persona o una cosa che costituisce un pericolo o che [...] paura è uno stato d’animo abituale e costante di preoccupazione o di sospetto (vivere nella p il soldato, e andò a rotolare per terra davanti all’osteria, col naso in sangue; ma Rocco Spatu invece fu più forte, e si mise ‘Ntoni sotto i piedi.
Giovanni ...
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fedele
fedéle agg. e s. m. [dal lat. fĭdēlis, der. di fides «fede»]. – 1. Che osserva la fede data, che risponde alla fiducia di cui gode, o è costante nell’amore, nei rapporti affettivi: sposa f., marito [...] f. alla messa. Per estens., seguace di una qualsiasi confessione religiosa: il muezzin chiama i f. alla preghiera. b. (anche f.) Chi ha titolo onorifico concesso (1748) dal papa Benedetto XIV a Giovanni V re di Portogallo e ai suoi successori; per ...
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onore
onóre s. m. [lat. honos (o honor) -ōris]. – 1. a. In senso ampio, la dignità personale in quanto si riflette nella considerazione altrui (con sign. che coincide con quello di reputazione) e, in [...] esser fedeli a metà (Giovanni Giudici); è un’azione, una colpa che macchia il suo o., che scema il suo diritto alla stima e morale che ha la buona reputazione, e di conseguenza ilcostante desiderio di non demeritarla, nel possesso di quelle qualità ...
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forma-partito
loc. s.le f. Progetto ideale, strutturale e organizzativo sul quale si basa un partito politico. ◆ quali erano le ragioni profonde del fascino morale e intellettuale esercitato da un mondo [...] avuto alle spalle il consenso e le masse che hanno sorretto le forme-partito affermatesi nel Novecento? (Giovanni De Luna, Stampa Commenti) • «Bisogna fare il porta a porta. E in modo costante». Come fa la Lega. Da qui il problema della forma-partito. ...
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staffetta generazionale
staffetta generazionale loc. s.le f. Processo di ricambio della forza lavoro, consistente nella rinuncia di una consistente quota dell'orario di lavoro da parte dei dipendenti [...] sano non ha bisogno di mandare a casa gli anziani per far entrare i giovani", ha avvertito il ministro di Scelta civica invocando "una alternanza costante". (Andrea Indini, Giornale.it, 29 marzo 2014, Interni).
Composto dal s. f. staffetta e dall'agg ...
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processo
procèsso s. m. [dal lat. processus -us, propr. «avanzamento, progresso», der. di procedĕre «procedere»; il sign. giuridico è del lat. mediev. (ellissi di processus iudici «svolgimento del giudizio»); [...] di attività continua, martellante, instancabile, prodigiosa, in un p. costante d’affinamento e d’approfondimento del proprio mestiere (Giovanni Macchia); affrettare, accelerare, rallentare il p. di maturazione, di invecchiamento, ecc.; p. psichico ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] accompagna la vocale iniziale, e che è costante per la consonante ρ, e il segno stesso «῾» con cui essa viene fariseismo, nell’espressione evangelica adorare Dio in s. e verità (Giovanni 4, 23-24). Per estens., valore, senso, significato più ...
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noce1
nóce1 s. f. [lat. nux nŭcis, voce di origine ignota, che indicava, oltre alla noce, anche altri frutti a scorza dura, come mandorle, nocciole, castagne, ecc.]. – 1. Il frutto dell’albero del noce, [...] Giovanni (24 giugno); n. grossa o reale; n. di guscio tenero; n. gentile, quando ilil nome di cane-noce. c. Parte del fuso della filatura meccanica, costituita da una puleggia che riceve per mezzo di apposito cavetto un moto di rotazione costante ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] vuoto alla velocità costante di circa 300.000 km/s (detta appunto velocità della l., indicata con il simbolo c), qualunque tenebre che la l., traduz. delle parole del Vangelo di Giovanni, 3, 19 (nella Vulgata: «et dilexerunt homines magis tenebras ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] nel tardo medioevo la forma costante della lettera V come minuscola lat. supra). La v italiana doppia nasce il più delle volte, così in parole popolari atone in iato (es. Mantova, lat. Mantua; Giovanni, lat. Ioannes). In altri casi invece una v ...
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Figlio (Torgau 1503 - Weimar 1554) dell'elettore Giovanni il Costante, al quale successe nel 1532. Si trovò in conflitto con il cugino Maurizio di Sassonia, partecipò alla guerra di Smalcalda, ma ritornò nei suoi dominî quando questi furono...
Nato a Meissen il 24 marzo 1441, morto il 26 agosto 1486. Ebbe la dignità elettorale alla morte del padre Federico il Placido e insieme col fratello Alberto l'Animoso entrò in possesso dei beni della famiglia Wettin nella regione di Meissen....