inquisitoreinquiṡitóre s. m. e agg. (f. -trice) [dal lat. inquisitor -oris, der. di inquirĕre «indagare», part. pass. inquisitus]. – 1. s. m. Chi inquisisce. In partic., chi, come membro di una speciale [...] maligne. Con allusione al sign. proprio ed estens.: faccia da i.; modi, maniere da i.; con un fare da inquisitore. 2. agg. Che inquisisce, che svolge un’inquisizione: giudice i.; autorità inquisitrice. Che indaga, che cerca di scoprire qualcosa ...
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inquisitoriale
inquiṡitoriale agg. [der. di inquisitore, inquisitorio], non com. – Degli inquisitori o dell’inquisizione; da inquisitore: atteggiamento i. (più com. inquisitorio). ...
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inquisitorioinquiṡitòrio agg. [der. di inquisire, inquisitore]. – 1. Relativo all’inquisizione, nel suo sign. generico di indagine giudiziaria o di speciale tipo di inchiesta: processo i.; attività [...] e dalla segretezza, nel quale sono riconosciuti al giudice ampî poteri processuali in confronto alle parti. 2. Da inquisitore, con allusione ai sistemi d’indagine rigidi, accusatorî, oppressivi dei diritti e della personalità altrui, che normalmente ...
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mondanita
mondanità s. f. [der. di mondano1]. – Qualità, carattere di ciò che è mondano, strettamente connesso alla vita terrena: con quale intendimento s’occupava egli il padre inquisitore di queste [...] m.? (Carducci). In partic., maniera di vivere frivola e brillante, tipica delle classi più agiate, e tutto quanto le si riferisce: m. di vita, di abitudini; sono persone che amano il lusso e la m.; un ...
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dignitario
dignitàrio s. m. [der. di dignità, modellato sul fr. dignitaire]. – Chi è investito di una dignità: i d. della Corte pontificia; gli alti d. di un ordine cavalleresco; l’inquisitore si fece [...] largo tra i d. di basso rango che affollavano il palco e scese la scaletta di legno fino all’acciottolato della piazza (Valerio Evangelisti) ...
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autodafe
autodafé (o àuto-da-fé) s. m. [dalla locuz. port. auto da fé ‹àutu dħḁ fè›, propr. «atto della fede»]. – In Spagna e nei suoi dominî (dalla fine del sec. 15° agli inizî del sec. 19°, soprattutto [...] durante il sec. 16°), proclamazione solenne della sentenza dell’inquisitore, cui seguiva l’abiura o la condanna degli eretici. Anche, il supplizio degli eretici sul rogo e le cerimonie che lo accompagnavano. ...
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pravita
pravità s. f. [dal lat. pravĭtas -atis, der. di pravus: v. pravo], letter. – Malvagità, perversità: era sporco d’una sporcizia che serviva d’insegna alla sua p. (Bacchelli); con valore concr., [...] azione malvagia, perversa. In partic., eretica p. (traduz. del lat. mediev. haeretica pravitas), espressione con cui fu indicato nel medioevo il delitto di eresia, per il quale fu creato il tribunale dell’inquisizione e la figura dell’inquisitore. ...
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brigatese
s. m. Linguaggio tipico delle risoluzioni e dei comunicati diffusi dalle Brigate Rosse. ◆ alcune indicazioni risalgono a un periodo - la metà degli anni Novanta - in cui verosimilmente non [...] della sera, 20 ottobre 2004, p. 1, Prima pagina) • Osserva oggi Alberto Franceschini, che di [Mario] Sossi fu l’inquisitore incappucciato: «Per ragionare in brigatese, lui non era il “cuore dello Stato”: già allora, nel documento di rivendicazione ...
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Domenicano (m. 1277); inquisitore in Lombardia, fu ucciso dal nobile Corrado di Venosta, ritenuto eretico, e da altri complici, tutti di Bergamo. Gli si attribuiscono alcuni sermoni e commenti biblici e una Summa contra haereticos, opere forse,...