marxismo
s. m. [dal nome di KarlMarx]. – 1. Il pensiero e l’opera del filosofo e storico dell’economia ted. KarlMarx (1818-1883) che, muovendo dalla revisione della filosofia idealistica e, successivamente, [...] degli studî, delle interpretazioni, nonché le diverse concezioni filosofiche e politiche suscitate dal pensiero e dall’opera di K. Marx e di F. Engels; soprattutto nella pubblicistica il termine è quindi sinon. di comunismo, materialismo storico e ...
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rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo [...] messicana del 1915; la r. cinese (1949); il principio o la teoria della r. permanente, già formulati nel 1850 da KarlMarx, ma elaborati e sostenuti dal rivoluzionario russo Lev D. Trotski (1879-1940), secondo cui la spinta rivoluzionaria non doveva ...
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chiasmo
chïasmo (o chïasma) s. m. [dal lat. tardo chiasmus, gr. χιασμός, tratto dal nome della lettera χ, per la sua forma incrociata] (pl. -i). – 1. Figura retorica, consistente nell’accostamento di [...] scritti polemici, con esiti spesso paradossali: l’arma della critica non può certamente sostituire la critica delle armi (KarlMarx). 2. In biologia, punto di contatto, singolo o multiplo, tra cromatidî di cromosomi omologhi durante l’appaiamento. 3 ...
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dittatura
s. f. [dal lat. dictatura, der. di dictator «dittatore»]. – 1. Carica e autorità di dittatore, in senso storico: la d. di Cincinnato; assumere, deporre la d.; anche il periodo di permanenza [...] ; la d. fascista, hitleriana, ecc.; instaurare la d.; abbattere la dittatura. b. D. del proletariato, espressione usata da KarlMarx per definire la fase in cui il proletariato, effettuata la rivoluzione socialista, esercita il potere fino all ...
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mediatizzato
p. pass. e agg. In cui si avverte la presenza dei mezzi d’informazione; pubblicizzato dai mezzi d’informazione. ◆ anche in società meno mediatizzate della nostra la purezza razionale del [...] , era profondamente condizionata da appartenenze, amicizie, «affidamenti»; forse tutto ciò era solo ideologicamente mascherato, come sapeva bene [Karl] Marx. (Gianni Vattimo, Stampa, 11 dicembre 2001, p. 30, Società e Cultura) • Uno degli aspetti più ...
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neocomunitarismo
s. m. Riproposizione di un sistema sociale e civile nel quale la storia e gli interessi di una comunità, locale o globale, prevalgono sulle singole individualità. ◆ [tit.] La strada [...] moderata al neocomunitarismo (Giornale, 30 agosto 2001, p. 19, Album Cultura) • Mandati in soffitta KarlMarx e Giovanni Gentile, i postmarxisti e i postgentiliani si sono limitati a sostituire il comunismo e il fascismo con una sorta di ...
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marxiano
agg. – Relativo a KarlMarx (v. marxismo), al suo pensiero e alle sue teorie: il concetto m. di classe sociale; l’analisi economica marxiana. ...
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bambino-operaio
(bambino operaio), loc. s.le m. Bambino utilizzato come operaio. ◆ «è uno scandalo enorme che in una società evoluta e dove si inneggia alla modernità tutti i giorni esistano i bambini [...] operai come nell’Inghilterra descritta da [Karl] Marx e da [Charles] Dickens» [Luigi Manconi intervistato da Brunella Giovara]. (Stampa, 7 gennaio 1998, p. 14, Interno) • E le Nike con tutta la storia dei bambini operai sottopagati, le comprate lo ...
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Filosofo ed economista tedesco (Treviri 5 maggio 1818 - Londra 14 marzo 1883). Proveniente da una famiglia borghese di origine ebraica, studiò a Bonn e poi a Berlino, dove entrò in contatto con la sinistra hegeliana e con gli ambienti del radicalismo...
Marx, Karl
K. Marx
1818
Nasce a Treviri da una famiglia di origine ebraica
1835-41
Studia giurisprudenza e filosofia. A Berlino si lega ai giovani hegeliani e a Feuerbach
1842-43
È capo redattore della Rheinische Zeitung
1843-45
A Parigi,...