Kitsch
〈kič〉 s. m., ted. [propr. «scarto»; prob. der. del ted. dialettale kitschen «intrugliare»]. – 1. Nell’uso com., produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione [...] eccessiva e dozzinale, banali e di cattivo gusto. Più propriam. il termine (comparso in Germania verso il 1860 e diffuso con l’attuale connotazione limitativa nella letteratura critica tedesca tra il 1920 ...
Leggi Tutto
carrambata
s. f. (iron.) Situazione che ricorda momenti tipici del programma televisivo «Carràmba! che sorpresa», condotto da Raffaella Carrà dal 1995. ◆ alla «Milingo story» è mancato l’ultimo suggello: [...] di casalinghe disperate) e l’unica, spassosa, interferenza è quella di un’Oprah Winphrey che si produce in carrambate kitsch. Ma ci si diverte, nonostante tutto. (Boris Sollazzo, Liberazione, 25 maggio 2007, p. 14, Cinema).
Derivato dall’esclamazione ...
Leggi Tutto
vetrinizzazione
s. f. Esposizione, mostra pubblica, spettacolarizzazione di qualcosa. ◆ Haim Steinbach invece orchestra una sorta di vetrinizzazione nicciana dell’arte: mensole di diversi materiali che [...] » che oggi molte persone – dagli uomini politici (anche bruttissimi), agli intellettuali (civettanti con la moda e il kitsch) – si mettono in continuazione. E appunto di questa vetrinizzazione dell’individuo, tratta ora con grande impegno un agile ...
Leggi Tutto
rimatrimonio
s. m. Nuovo matrimonio; nuova fase di un legame coniugale, successiva al superamento di una crisi. ◆ La provincia britannica è l’ambiente in cui si agitano anche i personaggi di Once upon [...] soprattutto gli americani, ma pure da noi parrebbe perfetta per assecondare la voglia di restaurazione e la nostalgia per il kitsch d’antan, la riscossa della coppia almeno in termini sociali e di carriera, il bisogno di favole che consolino dall ...
Leggi Tutto
postmoderno
postmodèrno (o pòst-modèrno) agg. [dall’ingl. postmodern, comp. di post- e modern «moderno»]. – Termine usato a partire dagli anni ’60 del Novecento, inizialmente negli Stati Uniti e poi [...] e alla simmetria, uso del colore, valorizzazione dei caratteri locali delle città, ecc.), non disdegnando talora il Kitsch. Per estens., la qualifica viene spesso riferita a mode, atteggiamenti, comportamenti che tendono a rivalutare nostalgicamente ...
Leggi Tutto
Termine tedesco («scarto») già usato in Germania dalla metà del 19° sec. in riferimento a prodotti (oggetti, mobili) di bassa qualità ma con pretese estetiche, di imitazione o falsificazione da originali antichi.
Attraverso un dibattito svolto...
Scrittore e giornalista italiano (Torino 1937 - Roma 2021). Ha esordito nel 1972 con il libro Monsieur Kitsch. Per molti anni ha collaborato con il Corriere della sera, di cui è stato inviato per la cultura. Scrittore prolifico, si è cimentato...