atticismo
s. m. [dal lat. atticismus, gr. ἀττικισμός, nel sign. retorico]. – 1. Vocabolo, forma o espressione particolare del dialetto attico, in quanto si ritrova in opere di antichi scrittori greci. [...] . all’asianesimo) tendeva a dare all’eloquenza il carattere di sobrietà e di eleganza ch’era propria degli oratori attici, spec. di Lisia. Per estens., eleganza e proprietà di linguaggio, in genere: a. di stile; l’a. di alcuni scrittori toscani. ...
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orazione
orazióne s. f. [dal lat. oratio -onis (che significava «discorso» nel lat. class., «preghiera» nel lat. degli scrittori cristiani), der. di orare «parlare; pregare»]. – 1. Sinon. meno com. di [...] ’adunanza, oppure scritto a tale scopo, anche come esercitazione retorica; soprattutto con riferimento all’epoca classica: le o. di Lisia, di Demostene, di Cicerone. Con riferimento a tempi moderni è com. solo in qualche locuz.: o. funebre, discorso ...
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Oratore attico (n. dopo il 440 a. C. - m. poco dopo il 380 a. C.). Fu anteposto a Demostene dalle correnti estreme dell'atticismo come rappresentante del cosiddetto stile attico per la semplicità, purezza e linearità dell'espressione; nella...
Generale (m. 162 a. C.) di Antioco IV Epifane e tutore del figlio di lui, il novenne Antioco V Eupatore, dopo la morte dell'Epifane (163). L. si adoperò a soffocare la rivolta degli Ebrei, sconfiggendo Giuda Maccabeo a Beth Zekāryā (163) e conquistando...