nazareo
nażarèo (o nażorèo o naṡorèo) agg. e s. m. [dal lat. Nazaraeus, gr. Ναζωραῖος]. – Etnico ebraico connesso dalla tradizione con la città di Nazareth, e inteso quindi come sinon. di nazareno; nel [...] , ut adimpleretur quod dictum est per prophetas quoniam Nazareus vocabitur («Giuseppe ... abitò nella città chiamata Nazareth, perché si adempisse ciò ch’è stato detto dai profeti, ch’egli [Gesù] sarà chiamato Nazareo»). Come sost. plur., antico ...
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medice, cura te ipsum
‹mèdiče ...› (lat. «medico, cura te stesso»). – Proverbio che Gesù (Luca 4, 23) immagina possa essergli ricordato dagli abitanti di Nazareth quasi a esortarlo a compiere a Nazareth, [...] sua patria, quelle azioni miracolose che si diceva avesse fatte a Cafarnao; ma Gesù replica all’obiezione con dolorosa amarezza: «nemo propheta acceptus est in patria sua» (v. nemo propheta in patria), ...
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nazareno
nażarèno (pop. nażżarèno) agg. e s. m. [dal lat. tardo Nazarenus, gr. Ναζαρηνός]. – 1. agg. Di Nàzareth, città della Galilea, nella Palestina settentr.: Gesù n. (e assol., come sost., il N.), [...] Gesù Cristo, che a Nazareth trascorse la sua giovinezza; d’un fabbro nazaren la sposa (Manzoni), la Madonna, moglie di Giuseppe. Come locuz. agg., alla nazarena, al modo di Gesù nazareno: capelli alla n., lunghi e scendenti sulle spalle come si ...
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annunciazione
annunciazióne (meno com. annunziazióne) s. f. [dal lat. tardo annuntiatio -onis]. – L’annunciare; annuncio, messaggio. Rara in senso generico, la parola è soprattutto usata per indicare [...] il messaggio dell’angelo Gabriele a Maria Vergine, in Nazareth, per annunciarle l’Incarnazione del Verbo: festa dell’A. (anche semplicem. A.), ricorrenza che nella Chiesa romana e d’Oriente si celebra il 25 marzo; stile dell’A. o dell’Incarnazione, ...
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nemo propheta in patria
‹... profèta im pàtria› (lat. «nessuno è profeta nella sua patria»). – Parole tratte dalla frase nemo propheta acceptus est in patria sua «nessun profeta è gradito in patria», [...] (Luca 4, 24; cfr. anche Matteo 13, 57, Marco 6, 4, Giovanni 4, 44) come pronunciata da Gesù in Nazareth per stigmatizzare la fredda accoglienza dei suoi conterranei; è di solito usata per significare che difficilmente si possono vedere riconosciuti i ...
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lazzaretto
lażżarétto (o lażżerétto) s. m. [dal nome dell’isola veneziana di S. Maria di Nazareth, detta anticam. anche Nazarethum, con l- iniziale per influenza di lazzaro «lebbroso»]. – 1. Particolare [...] tipo di ospedale destinato all’isolamento degli ammalati incurabili o affetti da malattie contagiose: s’immagini il lettore il recinto del lazzeretto, popolato di sedici mila appestati (Manzoni). Il termine, ...
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Città nello Stato d’Israele (66.000 ab. nel 2008), nella bassa Galilea. Sorge a 350-450 m s.l.m. sulle pendici occidentali della catena che culmina nel Monte Tabor (588 m), presso la strada che dal piano di Esdrelon va al Lago di Tiberiade....
. Congregazione religiosa dedicata all'educazione della gioventù femminile di civile condizione.
Ebbe principio a Montléan in Franaia (dipartimento della Marna) il 3 maggio 1822, e venne approvata dalla S. Sede il 1896. Ne fu fondatrice la duchessa...