operettaoperétta s. f. [dim. di opera]. – 1. In genere (ma poco com.), breve opera, cioè scritto letterario o componimento poetico di piccola mole: compose in un volumetto, il quale egli intitolò «Vita [...] delle sue melodie, l’uso frequente di ritmi di danza e il tono sempre brillante: assistere, andare all’o.; stagione di operette; compagnia di operette. Di uso com. le espressioni fig. un paese, una cerimonia, un principe, un generale, un esercito da ...
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zarzuela
〈tħartħu̯éla〉 s. f., spagn. [prob. dal nome del palazzo Real Sitio de la Zarzuela a Madrid, in passato residenza di riposo (e oggi sede ufficiale) della famiglia reale, dove sarebbe stata rappresentata [...] per la prima volta (il toponimo è un der. di zarza «rovo»)]. – Operetta, e genere di operetta, caratteristica della Spagna, costituita da musica, danza e prosa, sorta nel 16° sec. e affermatasi nell’Ottocento, con temi e toni realistici, serî o ...
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musical
‹mi̯ùu∫ikël› s. ingl. [propriam. agg., per riduzione di musical comedy, corrispondente all’ital. commedia musicale] (pl. musicals ‹mi̯ùu∫ikël∫›), usato in ital. al masch. (e comunem. pronunciato [...] ›). – Spettacolo teatrale o cinematografico tipicamente statunitense, affine alla rivista ma con tessuto narrativo più simile all’operetta, di tono umoristico-sentimentale, in cui si alternano dialoghi recitati, canti e danze, generalmente diviso in ...
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reuccio
reùccio s. m. – Dim. e vezz. di re2, frequente soprattutto nelle favole per indicare un re fanciullo o adolescente, o un principino; in altri casi, ha valore limitativo, iron. o spreg., raramente [...] ammirativo, sia in senso proprio sia negli usi estens.: un r. da operetta; un r. della canzone; un r. della malavita locale. ...
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desiderio
desidèrio (ant. disidèrio e desidèro) s. m. [dal lat. desiderium, der. di desiderare «desiderare»]. – 1. Sentimento intenso che spinge a cercare il possesso, il conseguimento o l’attuazione [...] ad ottenersi: la villeggiatura quest’anno rimarrà per noi un pio d. (l’espressione deriva prob. dal titolo di un’operetta ascetica del gesuita belga Hermann Hugo, Pia desideria, edita nel 1624). 2. Sentimento della mancanza di cosa necessaria al ...
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buffo1
buffo1 agg. [prob. tratto da buffone1]. – 1. Che eccita il riso per stranezza, singolarità; ridicolo: una storiella b.; modo b. di vestire; sei davvero b. con le tue pretese; o semplicem. strano, [...] comica nell’opera buffa, anche come s. m.: applaudire il b.; b. cantante; primo b. della compagnia; Le famiglie dei grandi buffi Dell’operetta si sono estinte E con esse anche il genere comico (Montale). ◆ Avv. buffaménte, in modo buffo, ridicolo. ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, [...] e della rappresentazione delle opere teatrali: t. di prosa (t. tragico, drammatico, comico); t. d’opera o lirico, t. d’operetta, di varietà, d’avanspettacolo; t. dialettale, popolare, folcloristico; t. di massa o di masse; t. televisivo. c. In ...
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primizia
primìzia s. f. [dal lat. primitiae s. f. pl., der. di primus «primo»]. – 1. In agraria, ortaggio o frutto che per precocità esce dalla normale epoca di maturazione. 2. a. Nell’uso com., il frutto, [...] scendea Su la valle profonda (Aleardi); in partic., opera giovanile di uno scrittore o artista: oso inviarvi la prima parte d’un’operetta ... come tributo che un giovine deve delle sue p. al Principe dello Stato (Foscolo); o anche parte di un’opera ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; [...] «Detto d’amore», poemetto composto a imitazione del Roman de la Rose, attribuito a Dante; il «Detto del Gatto Lupesco», operetta d’ignoto giullare della prima metà del sec. 13°. Fu genere letterario coltivato soprattutto in Francia (col nome di dit). ...
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allegro
allégro agg. [lat. *alĕcer àlĕcris (poi *alècris), dal lat. class. alăcer -cris: v. alacre]. – 1. a. Di persona, che prova allegrezza, e più com. che sente e dimostra allegria: che cos’è che [...] animo a chi appare triste o preoccupato: allegri!; allegro, via, non ci pensare!. In partic., vedova a. (dal titolo dell’operetta di Fr. Lehár, in ted. Die lustige Witwe), che non mostra di rattristarsi troppo per la sua vedovanza; donna, donnina a ...
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Spettacolo teatrale musicale di argomento leggero, oscillante tra il comico e il sentimentale, che prevede l’alternanza di brani cantati, danze e scene interamente recitate in prosa.
L’o. nasce nell’Ottocento, dietro influsso tanto del Singspiel...
zarzuela Operetta spagnola, seria o giocosa, di musica, prosa e danza, di argomento e ambiente locale. I primi esempi di z. risalgono alla prima metà del Seicento, benché il genere si riallacci a precedenti tipologie di teatro musicale spagnolo....