purim
purìm s. m. [voce ebraica, Pūrīm, plur. di pūr «sorte»]. – Festa ebraica che, secondo il libro biblico di Ester, ricorda il giorno in cui gli Ebrei di Persia, sotto il regno di Serse, si salvarono [...] dallo sterminio che il ministro Aman aveva decretato fissando la data per mezzo delle sorti; la festa (che ebbe la sua origine nel corso del 2° sec. a. C.) si celebra nei giorni 14 e 15 del mese di adār (tra metà febbraio e metà marzo) con la lettura ...
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pentecoste
pentecòste (più com. Pentecòste) s. f. [dal lat. tardo, eccles., Pentecoste -es, gr. πεντηκοστή (sottint. ἡμέρα) «cinquantesimo (giorno)»]. – 1. Solennità religiosa (festa mobile) che la liturgia [...] rosa, Pasqua di (o delle) rose, ant. Pasqua rosata. 2. Lo stesso nome indicò, in origine, una festività ebraica, che si celebrava sette settimane dopo la pasqua (ebraica), in coincidenza con la conclusione della messe: aveva il valore di una festa di ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] divinità, colpa, norma e ordine. Nella tradizione ebraica si definisce soprattutto in relazione all’idea di 15, 21 segg.) che ha visto nel peccato di Adamo l’origine di una condizione di iniquità intrinseca alla condizione umana tale da rendere ...
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alleluia
allelùia s. m. [dal lat. alleluia, gr. ἀλληλούια, traslitt. dell’ebr. hallĕlū Yāh, hallĕlū «lodate» e Yāh, forma breve del nome proprio della divinità Yahweh nel monoteismo ebraico], invar. [...] – Esclamazione di gioia in inni e orazioni della chiesa; è, in origine, formula liturgica ebraica che ricorre soprattutto in alcuni salmi detti appunto alleluiatici, passata poi nella liturgia cristiana come acclamazione di trionfo, grido di santo ...
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giubilèo (ant. o pop. giubbilèo) s. m. [dal lat. tardo, eccles., (annus) iubilaeus, der. dell’ebr. yōbēl, propr. «capro» (perché la festività ebraica era annunciata con il suono di un corno di capro), [...] se ne fosse impossessato, e con la liberazione degli schiavi. 2. Nella Chiesa cattolica, indulgenza plenaria solenne elargita dal papa, in origine (dall’anno 1300) ogni 50 anni, poi (dal 1450) ogni 25 anni, ai fedeli che si rechino a Roma e compiano ...
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feria
fèria s. f. [dal lat. tardo feria (class. feriae)]. – 1. a. Ciascun giorno dell’anno dedicato nel mondo romano al culto pubblico e privato; i giorni di ferie pubbliche erano nefasti: era cioè nefas [...] ., feria è il nome che si dà ai giorni della settimana, esclusi il sabato (che ha conservato il nome d’origineebraica) e la domenica, distinguendoli con un numero progressivo, dal lunedì (f. seconda) al venerdì compreso (f. sesta), allo scopo di ...
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Sonderkommando s. m., ted. (propr. «comando speciale»)
Termine usato spec. al plur., Sonderkommandos, per indicare quei gruppi speciali, soprattutto di origineebraica, deportati durante il regime nazionalsocialista [...] in Germania e obbligati a collaborare nel processo di sterminio di altri ebrei con le SS all’interno dei campi di concentramento ...
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giudio
giudìo agg. e s. m. (f. -a). – Variante ant. di giudeo, oggi in uso nel dialetto roman., per lo più con intonazione spregiativa. In gastronomia, carciofi alla giudia, tipico piatto della cucina [...] romana, di origineebraica, che si prepara friggendo in una teglia con olio abbondante i carciofi che, a cottura ultimata, vengono schiacciati lievemente per divaricarne le foglie. ...
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razziale
(non com. raziale) agg. [dall’ingl. racial e fr. racial, der. di race «razza»; la grafia con -zz- si rifà a razza]. – 1. Che concerne la razza umana: classificazione r., tipi r.; più spesso, [...] r., in partic., le leggi emanate nella Germania nazista, e successivamente nell’Italia fascista, contro la popolazione di origineebraica, e, in epoca più recente, quelle intese a discriminare la gente di colore rispetto alla popolazione bianca nella ...
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inghippo
(meno com. inghìbbio) s. m. [voce gergale roman., di provenienza ebraica, che significò in origine «debito»]. – Imbroglio, trucco, inganno: fare un i.; senza inghippi. Nell’Italia merid., tresca [...] amorosa ...
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Scrittore tedesco (Monaco 1884 - Los Angeles 1958), di origine ebraica. Fu prossimo a B. Brecht come drammaturgo, ma si affermò in specie come romanziere, ottenendo successi talora strepitosi, anche se alla lunga ridimensionati, con l'affrontare...
Scrittore italiano di origine ebraica (Salonicco 1923 - Roma 2012), sopravvissuto alla Shoah. Arrestato con alcuni membri della famiglia e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau l’11 aprile del 1944, durante la prigionia venne...