ortografiaortografìa s. f. [dal gr. ὀρϑογραϕία, comp. di οῤϑός «retto, corretto», e -γραϕία «-grafia»]. – 1. In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e [...] lingua e l’insieme delle norme che lo regolano; in senso più generale e usuale, il modo di scrivere, più o meno corretto: buona, cattiva o.; rispettare, violare l’o.; fare un errore d’ortografia. 2. Nel disegno architettonico, sinon. di prospetto. ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] che, come quella della e e della o aperte e chiuse, non è in genere di ostacolo alla rima) non è rivelata dall’ortografia ordinaria: solo i testi ortofonici distinguono la sorda con la forma di una s comune e la sonora con una s variamente modificata ...
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ortografico1
ortogràfico1 agg. [der. di ortografia] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’ortografia, il modo corretto di scrivere: segni o.; errori o.; il sistema o. di una lingua; proposte per una riforma [...] ortografica. ◆ Avv. ortograficaménte, per quanto concerne l’ortografia, secondo le norme dell’ortografia: un compito, un dettato, un testo ortograficamente corretto; la parola è ortograficamente sbagliata. ...
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benaltrismo s. m. Nella lingua dei media, l’atteggiamento polemico, molto diffuso in politica, di chi ammonisce che non bisogna occuparsi di una data questione perché sarebbero ben altre, più importanti, [...] di sostegno per chi insegna e studia. È errato pensare che la questione “alfabetizzazione” sia rappresentata dal binomio “linguaggio inclusivo vs ortografia”, per cui si debba scegliere o l’uno o l’altra, barrando una casella. È un po’ come quando si ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] un uso che in quei due secoli 16° e 17° ebbe una discreta diffusione: e fu scelta la prima soluzione. L’ortografia di compromesso sancita ai primi del ’600 dalla Crusca, e tuttora seguita, ha fatto scomparire i segni esteriori d’una distinzione di ...
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apostrofo
apòstrofo s. m. [dal lat. tardo apostrŏphus, gr. ἀπόστροϕος, propr. «vòlto indietro», der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana [...] indica pronuncia palatalizzata di una consonante: l’, n’, = gl(i) e gn come nell’ital. aglio e gnomo.
Grammatica. – Nell’ortografia italiana, l’apostrofo serve a indicare: 1) l’elisione di una vocale finale, per es. l’arte, l’indigeno, quell’albero ...
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e, E
〈é〉 s. f. o m. (radd. sint.). – Quinta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dalla lettera E dell’alfabeto greco, che a sua volta, con modificazioni formali e funzionali, risale a un [...] uniforme, piuttosto chiuso, con qualche lieve differenza da posizione a posizione. Sotto l’accento la distinzione è netta, ma l’ortografia ordinaria non ne tiene conto, tanto che si scrivono allo stesso modo parole come, per es., mèta «scopo» e méta ...
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h, H
(acca) s. f. o m. – Ottava lettera dell’alfabeto latino, nel quale indicava, come già originariamente in greco (dove in seguito venne sostituita dallo spirito aspro ῾), la fricativa laringale. L’aspirazione [...] alla semplice h le stesse lingue hanno conservato o conservano tuttora i digrammi etimologici ph, th, ch, introdotti da principio nell’ortografia latina per rendere le aspirate greche ϕ ‹ph›, ϑ ‹th›, χ ‹kh›, ma ben presto ridotti a doppioni di f, t ...
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digramma
s. m. [comp. di di-2 e del gr. γράμμα «lettera dell’alfabeto»] (pl. -i). – Sequenza di due lettere assunta a indicare un solo fonema per ogni posizione di esso nel contesto di lingua o soltanto [...] con il digramma ch (in questo caso dunque l’uso del digramma è determinato dal tipo di fonema seguente); nell’ortografia francese ch è invece un digramma usato costantemente per indicare 〈š〉, qualunque sia la posizione di questo fonema nel contesto ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare [...] tenue e medio (adagio, angelo), il grado rafforzato, scritto doppio (per es., reggia). La lettera g ha inoltre, nell’ortografia italiana, un valore particolare come componente dei nessi gl e gn. Il primo rappresenta, solo davanti a i, anche seguito ...
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In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto dei segni grafici e d’interpunzione in una determinata lingua, e l’insieme delle norme che lo regolano.
Teoricamente l’o. di una lingua determinata si potrebbe dire perfetta...
Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato corretto in un dato momento storico...