maledettismo
s. m. [der. di maledetto, nel sign. 1 e]. – Atteggiamento di ostentato anticonformismo, di plateale superamento dei canoni morali, sociali, estetici proprî di un gruppo o di un ambiente, [...] adottato da artisti del periodo romantico (per es. Byron) e soprattutto del decadentismo (Baudelaire, Verlaine, Rimbaud sono i «poeti maledetti» per antonomasia) che, ritenendo di essere depositarî di un credo ideologico e poetico d’avanguardia, si ...
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allusivo
alluṡivo agg. [dal lat. mediev. allusivus, der. di alludĕre «alludere»]. – 1. Che allude, che contiene allusione: discorso a.; parole a.; usare un linguaggio a.; e seguito da compl.: credette [...] , è detta arte a. la forma suprema dell’arte secondo la poetica dei poeti «puri» o «ermetici» (Mallarmé, Rimbaud, ecc.): evocativa, suggestiva, analogica, intesa a prolungare nel lettore quell’aura misteriosa, magica, che avvolge lo stato d’animo ...
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mostro2
móstro2 (ant. mònstro) s. m. [lat. monstrum «prodigio, portento», dal tema di monere «avvisare, ammonire»]. – 1. a. Essere che si presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale [...] è un m. di virtù (Goldoni). c. Persona dotata di eccezionali qualità intellettuali (anche nell’espressione m. di natura): Rimbaud è stato ... una sorta di m. letterario (Soffici). M. sacro, espressione, derivante dal titolo (Les monstres sacrés, 1940 ...
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Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Rimbaud appartiene, con Mallarmé e Verlaine, al gruppo dei maestri della generazione poetica simbolista immediatamente successiva...
Poeta francese (Charleville 1854 - Marsiglia 1891). Dopo studî molto brillanti, ebbe un'adolescenza assai inquieta e vagabonda, fuggendo più volte di casa e aderendo agli ideali comunardi. Soggiornò quindi a Parigi (1871-72), dove frequentò...