salmisalmì s. m. [dal fr. salmis, forma abbreviata di salmigondis, che prob. è un adattamento dell’ital. salami conditi]. – Speciale modo di preparare la selvaggina (lepre, capriolo, ecc.), consistente [...] , capperi, aromi e spezie varie; per estens., l’intingolo così preparato e la vivanda cucinata in tale modo: hanno servito uno squisito s. di lepre; preparare un salmì; più com. la locuz. in salmì, come locuz. agg.: lepre, beccaccia, coniglio in ...
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salterio
saltèrio (ant. saltèro) s. m. [dal lat. psalterium, gr. ψαλτήριον, der. di ψάλλω «cantare accompagnandosi sulla cetra»; i sign. fig. 4 e 5 si spiegano con un avvicinamento tra la forma a pieghe [...] le varie ore canoniche: dire, cantare, recitare il salterio. 3. estens. Libretto che conteneva brani didascalici, tra cui alcuni salmi, usato anticam. per insegnare a leggere. 4. ant. Velo monacale a pieghe fitte: certi veli piegati, li quali in ...
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salmista
s. m. e f. [dal lat. tardo psalmista, gr. ψαλμιστής, der. di ψαλμίζω «cantare salmi»] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Autore, o cantore, di salmi: Lì precedeva al benedetto vaso, Trescando alzato, [...] . (Dante). Per antonomasia, spesso con la maiuscola, il Salmista, David re d’Israele (circa 1000-961 a. C.), cui la tradizione attribuisce il maggior numero di salmi: come dice il S.; secondo il S.; le parole del Salmista. 2. s. m., ant. Il libro dei ...
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graduale2
gradüale2 agg. e s. m. [dal lat. mediev. (eccles.) gradualis, der. di gradus -us «passo, scalino»]. – 1. agg. Salmi g., raccolta di 15 salmi (dal 119 al 133) della Vulgata, il cui titolo deriva [...] in cui gli Ebrei «salivano» a Gerusalemme e al tempio. 2. s. m. a. Versetto, o doppio versetto, di un salmo (in origine un salmo intero) che nella messa viene recitato e cantato dopo la lettura dell’epistola: è così chiamato perché veniva intonato da ...
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libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia [...] le «Storie» di Tito Livio comprendevano 142 l.; Orazio compose 4 l. di odi; nella Bibbia: il l. di Giobbe, d’Isaia, dei Salmi, ecc. Nei tempi moderni (mentre i poemi si dividono generalmente in canti e le opere narrative in capitoli) si usa spesso il ...
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completorio
completòrio agg. e s. m. [dal lat. tardo completorium, s. neutro, «compieta», lat. mediev. completorius, agg. (der. di complere «compiere», part. pass. completus)]. – In liturgia, nome ant. [...] della compieta. Come agg., salmi c. (o anche completorî s. m. pl.), i salmi che si recitano o cantano a compieta. ...
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gloria2
glòria2 s. m., invar. – 1. Forma abbreviata per indicare la preghiera del Gloria Patri (v. gloriapatri): recitare un g.; dire tre pater, ave e g.; prov., tutti i salmi finiscono in g., per significare [...] a proposito di chi ricade sempre a parlare di un medesimo argomento); non tutti i salmi finiscono in g., non tutte le imprese riescono a buon fine; alla fine del salmo si canta il g., conviene attendere l’esito di una cosa prima di rallegrarsene o ...
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salmeggiare
v. intr. [der. di salmo] (io salméggio, ecc.; aus. avere). – Cantare, recitare salmi; salmodiare: i frati si radunavano in chiesa per s.; i loro compagni salmeggiavano ginocchioni e non guardarono [...] ). Raro, con valore trans.: s. inni di lode al Signore; per estens., solo ant., celebrare: s. le virtù di qualcuno. ◆ Part. pres. salmeggiante, anche come agg.: un coro di canonici salmeggianti; un canto salmeggiante, che ha il tono dei salmi. ...
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salmodia
salmodìa s. f. [dal gr. ψαλμῳδία (lat. tardo psalmodĭa), comp. di ψαλμός «salmo» e ᾠδή «canto»]. – 1. Canto, recitazione dei salmi, e anche il modo di recitarli nella liturgia: «Deus, venerunt [...] con ripetizione di una breve acclamazione da parte del coro, alla fine di ogni versetto o a certi punti determinati del salmo. 2. fig., non com. Discorso, esposizione, racconto fatto lentamente, con voce monotona e senza variazione di tono: le sue s ...
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mattutino
(ant. matutino) agg. e s. m. [dal lat. matutinus; cfr. mattino]. – 1. agg. a. Che è proprio della mattina o che avviene, si manifesta, ecc., durante le ore della mattina: la luce, la brezza [...] ufficio delle ore) il carattere di preghiera notturna per il coro, ne ha modificato il contenuto riducendo il numero dei salmi e aumentando le orazioni, in modo da consentirne la recitazione in qualsiasi ora del giorno. b. Il suono della campana ...
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Composizione poetica ebraica; in particolare quelle raccolte nella Bibbia nel Libro dei S. e poi entrate, con la traduzione latina, nella liturgia cristiana.
Il libro dei Salmi
Il libro (detto in ebraico Tĕhillīm, «Laudi») contiene 150 composizioni,...
Titolo di 15 salmi (119-133 della Volgata) che formano una collezione a sé nel Salterio. Il nome deriva dalla traduzione latina (canticum graduum) dell’ebr. shīr ha-ma‛ălẓt (propr. «cantico delle salite»), e probabilmente deriva dal fatto che...