diacriticodiacrìtico agg. [dal gr. διακριτικός «atto a distinguere», der. di διακρίνω «distinguere»] (pl. m. -ci). – Propr., che ha valore distintivo. Si usa soltanto nella locuz. segni d., segni grafici [...] la pronuncia sonora, che nelle trascrizioni fonetiche è invece indicata con i segni speciali ∫ e ʒ). In filologia, sono usati varî segnidiacritici per indicare correzioni, interventi dell’amanuense o del curatore, passi espunti o interpolati ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano [...] altre lingue, e ragioni stilistiche o d’altra natura possono spesso intervenire a dar suono vocalico anche alla semiconsonante; c) di segnodiacritico, nei gruppi cia cio ciu, gia gio giu, scia scio sciu, glia glie glio gliu, e anche nei gruppi cie ...
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apice
àpice s. m. [dal lat. apex apĭcis «punta»]. – 1. Culmine, cima, e sim.: a. della fiamma; più com. fig.: l’a. della fortuna, della felicità; essere all’a. della potenza, della gloria; raggiungere [...] a forma di accento acuto che in alcune lingue straniere si pone sopra o accanto ad alcune lettere come segnodiacritico; in partic., nelle traslitterazioni di voci russe, secondo un uso generalmente adottato dagli slavisti e seguito anche in questo ...
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dieresi
dïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una [...] vocali non formino dittongo ma appartengano a due sillabe diverse (per es., pa-ùra). b. Il segnodiacritico con cui in determinati casi si segna tale divisione, e che è formato di due punti disposti orizzontalmente sulla vocale più debole del gruppo ...
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n, N
(ènne) s. f. o m. – Tredicesima lettera dell’alfabeto latino, il cui valore fonetico è in tutte le lingue quello di consonante nasale. A differenza però della lettera m, che rappresenta costantemente [...] siam gli ultimi come in son gli ultimi (è lo gn di segno), una nasale velare in siam costretti come in son costretti e in ha bisogno di appoggiarsi a un i con funzione di segnodiacritico. Un trigramma gni, tuttavia, si può formare nell’indicativo ...
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c, C
(ci, ant. o region. ce ‹čé›) s. f. o m. – Terza lettera dell’alfabeto latino, derivata dal Γ (gamma) greco. Inizialmente rappresentò la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso [...] introdusse la nuova lettera G, lieve modificazione grafica del segno C. Il latino classico conosceva soltanto la occlusiva velare difficilmente analizzabili. Davanti ad a, o, u, al segnodiacritico h, e a consonante, il nesso grafico sc rappresenta ...
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pipa1
pipa1 (ant. o region. pippa) s. f. [dal fr. pipe, anticam. «cannuccia», e poi «cannuccia della pipa; pipa»]. – 1. a. Arnese per fumare costituito, nel tipo diffuso nei paesi occidentali, da un [...] forma gonfia e ricurva, che ricorda vagamente quella del fornello di alcuni tipi di pipe. 3. In linguistica, segnodiacritico (detto anche pipetta), usato in alcuni sistemi di traslitterazione e di trascrizione e in alcuni alfabeti (soprattutto negli ...
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sicilico
sicìlico s. m. [dal lat. sicilĭcus o sicilĭquus, di etimologia oscura] (pl. -ci). – 1. Antica unità di peso romana equivalente a circa 6,85 grammi. 2. Segnodiacritico, generalm. a forma di [...] accento circonflesso, che i lapicidi romani solevano collocare sopra le lettere per indicare che esse dovevano ritenersi raddoppiate, in uso spec. durante il tardo impero e nel medioevo ...
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pipetta1
pipétta1 s. f. [dim. di pipa1]. – 1. Pipa di piccole dimensioni. 2. In linguistica, segnodiacritico (detto anche pipa) che indica un’articolazione palatoalveolare (v. pipa1, n. 3). ...
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trema
tréma 〈tremà〉 s. m., fr. [dal gr. τρῆμα «buco; ciascuno dei punti con cui sono segnati i dadi»]. – Termine francese corrispondente all’ital. dieresi come segnodiacritico. ...
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Arnese per fumare costituito, nella forma diffusa nei paesi occidentali, da una testa, all’interno della quale viene ricavato un piccolo recipiente tondeggiante, detto fornello, nel quale arde il tabacco, da una cannuccia (cannello) posta all’estremità...
Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare sonora ‹ġ› d’accordo con l’uso greco...