anglocrazia
s. f. Posizione di predominio della lingua inglese in ambito internazionale. ◆ E se succedesse davvero? Se ci svegliassimo una mattina e scoprissimo che l’inglese è diventato la lingua unica [...] le darebbero i tedeschi, non parliamo poi degli italiani che già adesso non provano neppure a tradurre «Shakespeare in love» con «Shakespeare innamorato». Il resto dell’Europa? Chinerebbe la testa. E allora, via all’americano come lingua ufficiale ...
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geologia
1. MAPPA La GEOLOGIA è la scienza che studia la costituzione, la struttura e l’evoluzione della crosta terrestre, in stretto collegamento con altre discipline come l’astronomia, la fisica, [...] della Terra nel tempo per poter spiegare la presenza di fossili marini sotto la terraferma.
Citazione
«Lei dice di essere Shakespeare? Può darsi; anzi, ci credo. Per questo le dico: si iscriva a Geologia. Vedrà quante metafore le verranno regalate ...
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modello linguistico di grandi dimensioni (LLM, Llm) loc. s.le m. Algoritmo di intelligenza artificiale che, processando massivamente una grande quantità di dati, utilizza tecniche di deep learning in vari [...] venerdì) • Bard sta per “bardo” (nella cultura anglosassone The Bard è il narratore per eccellenza, William Shakespeare) e viene descritto come un «servizio sperimentale di intelligenza artificiale conversazionale, basato su LaMDA». Viene subito da ...
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sensitivity reading (sensitive reading) loc. s.le m. inv. Nell’editoria, in particolare quella statunitense, tipo di editing che, all’interno di un testo destinato alla pubblicazione, ha il compito di [...] addio a Madame Bovary, dato che a Flaubert mancava «l’esperienza di una casalinga inquieta», oppure a Otello perché «Shakespeare non era nero». (Alessandro Leone, Espresso.it, 21 novembre 2022, Il mestiere di scrivere) • L’effettiva opportunità di ...
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to be, or not to be that is the question
to be, or not to be: that is the question 〈tu bìi oo nòt tu bìi dħät i∫ dħë ku̯èsčën〉 (ingl. «essere, o non essere: questo è il problema»). – Verso di Shakespeare, [...] inizio del celebre monologo di Amleto nella tragedia omonima (atto III, sc. 1a), in cui si manifesta con maggiore intensità lo spirito dubbioso e problematico del personaggio; la frase viene spesso ripetuta, ...
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putrido
pùtrido agg. [dal lat. putrĭdus, der. di putrere «essere marcio», che a sua volta è der. di puter o putris «putrido»]. – 1. Di sostanza organica che è in avanzata decomposizione: carne p., pesce [...] (Leopardi). 2. Sostantivato con valore neutro, corruzione, marciume: in questa faccenda, in questa associazione c’è del p.; c’è del p. in Danimarca, frase dell’Amleto di Shakespeare più nota con la traduz. c’è del marcio ... (v. marcio, n. 3 b). ...
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romanticismo
s. m. [der. di romantico]. – 1. a. Atteggiamento etico-spirituale e movimento letterario, artistico e culturale, sorto in Germania e in Gran Bretagna negli ultimi anni del Settecento e quindi [...] l’Ottocento), presenta tuttavia analogie con alcuni dei suoi caratteri fondamentali: il r. di Virgilio, del Petrarca, di Shakespeare, della favolistica indiana, dei poeti della negritudine. 2. fig. a. Atteggiamento e comportamento di un individuo, di ...
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versione
versióne s. f. [dal lat. mediev. versio-onis, der. di vertĕre «volgere, mutare», part. pass. versus; il sign. 3 è un calco semantico del fr. version]. – 1. Rivolgimento. Con questo sign. etimologico [...] per indicare l’adattamento di un’opera narrativa o scenica al cinema o alla televisione (la v. cinematografica dell’«Amleto» di Shakespeare; si sta girando una nuova v. televisiva dei «Promessi Sposi»), o la realizzazione di uno stesso film con nuovi ...
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Otello
Otèllo (anche otèllo) s. m. – Propr., nome del protagonista della tragedia Othello, the Moor of Venice (1604 circa) di Shakespeare, usato antonomasticamente per indicare un marito, o un uomo in [...] genere, geloso in modo ossessivo: essere un O., fare l’Otello ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, [...] il t. di Eschilo, di Plauto); il t. moderno, e il t. italiano del Rinascimento, il t. elisabettiano (il t. di Shakespeare, di Marlowe); il t. orientale (il t. cinese, giapponese); il t. goldoniano, alfieriano, di Pirandello; il t. contemporaneo (il t ...
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Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la Cattolica) e di Mary Arden, discendente...
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Considerato il più grande drammaturgo inglese, ovvero il più grande uomo di teatro della modernità, e perfino dall’influente...