sintatticosintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), [...] matematica, per il concetto di categoria s., v. categoria, n. 1 c. ◆ Avv. sintatticaménte, secondo le norme della sintassi, sotto il profilo sintattico: un periodo sintatticamente involuto. Nella logica matematica, una teoria formalizzata si dice ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà [...] stesso verso (a. ritmico o metrico); per estens., accrescimento della voce sopra una parola d’una frase (a. di frase o sintattico). Fig., porre l’a. su una questione, su un aspetto di un problema, metterli in particolare rilievo, richiamare su di ...
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potenziale
agg. e s. m. [dal lat. tardo potentialis, der. di potentia «potenza»]. – 1. agg. a. Nel linguaggio filos., che concerne la potenza, che è in potenza (nel senso partic. per cui potenza si contrappone [...] di una lingua, anche se nel corpus di cui si dispone esso non è presente. Come sost., p. sintattico, la somma delle possibilità di accordo sintattico presentata da una categoria linguistica storica: per es., nell’italiano moderno l’articolo la ha un ...
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fonosintattico
fonosintàttico agg. [comp. di fono- e sintattico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di fenomeno che interessa contemporaneamente la fonetica e la sintassi; è riferito soprattutto al rafforzamento [...] che la consonante iniziale di una parola subisce in taluni casi per opera della vocale finale della parola precedente, comunem. detto rafforzamento o raddoppiamento sintattico (v. raddoppiamento). ...
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ipotassi
s. f. [dal gr. ὑπόταξις «dipendenza», comp. di ὑπό «sotto» e τάξις «disposizione»]. – Procedimento sintattico (detto anche subordinazione) per cui le proposizioni sono ordinate e espresse nel [...] di modi e di tempi (per es.: spero che venga; speravo che venisse); si oppone alla paratassi (o coordinazione), ed è il procedimento sintattico più comune nella lingua letteraria, soprattutto nello stile aulico e nella prosa d’arte tradizionale. ...
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nesso
nèsso s. m. [dal lat. nexus -us (e, nel sign. 3, nexum -i), der. di nectĕre «connettere, intessere»]. – 1. Connessione, legame, relazione: il n. del discorso; idee e ragionamenti senza nesso, senza [...] (n. grafico, per es. gli in italiano, indipendentemente dalla pronuncia ‹l’› o ‹ġli›, o di parole in un dato ordine sintattico (n. sintattico, per es. la locuz. avv. tutt’a un tratto, e in genere tutti i sintagmi lessicalizzati). 3. Nome di un ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, [...] ciascuna delle forme che il nome (sostantivo, aggettivo o pronome) assume per esprimere un determinato rapporto sintattico, sia il rapporto sintattico stesso. I casi sono proprî delle lingue flessive o agglutinanti, e sono in numero diverso da lingua ...
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livello1
livèllo1 s. m. [der. di livellare3]. – 1. a. Quota di un piano orizzontale (e quindi di ciascun suo punto), rispetto a un altro piano orizzontale di riferimento; più in generale, l’altezza di [...] piani su cui si realizza il sistema linguistico; si parla così di l. fonetico e fonematico, di l. morfologico, semantico, sintattico; con sign. più generale, livelli di lingua, le varie utilizzazioni che, di una stessa lingua, si fanno, anche da ...
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attrazione
attrazióne s. f. [dal lat. attractio -onis, der. di attrahĕre «attrarre»]. – 1. Azione e forza di attrarre, anche in senso fig.: a. tra due corpi; l’a. sessuale; esercitare grande a.; essere, [...] sistema tende nel corso della sua evoluzione temporale. Per bacino d’a., v. bacino, n. 4. b. In linguistica, fenomeno sintattico per cui una categoria di rapporto (genere, numero, caso) richiesta da una norma di costruzione o d’accordo è sostituita ...
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reggere
règgere v. tr. e intr. [lat. rĕgĕre «guidare, dirigere, governare»] (io règgo, tu règgi, ecc.; pass. rem. rèssi, reggésti, ecc.; part. pass. rètto). – 1. tr. a. Tenere su, sostenere diritto o [...] : la proposizione infinitiva è retta dal verbo «dire» della principale; avere una determinata reggenza, richiedere un dato costrutto sintattico: un verbo che regge l’accusativo, il dativo; una congiunzione che regge il congiuntivo; un verbo che regge ...
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sintattico
sintàttico [agg. Der. del gr. syntaktikós, da sy´ntaxis "sintassi"] [INF] Analisi, o metodo, s.: uno dei procedimenti per l'analisi di forme di oggetti: v. forme, riconoscimento delle: II 683 f.
Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard a base toscana e in molte varietà centro-meridionali...