superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di [...] intenso della qualità aggettivale, sia considerato per sé (s. assoluto, es. altissimo) sia considerato in relazione a una data molto (T. Tasso). Va qui notato che, nella formazione del superlativo relativo, l’articolo non va preposto al più se già il ...
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assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà [...] in altre sale della città, o della nazione, o del mondo (prima mondiale assoluta). d. Nello sport, campionati a. (o, come s. m. pl., (per gli esempî, v. assolutamente). Comparativo e superlativo a., quando questi rispondono a un’idea di superiorità ...
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comparazione
comparazióne s. f. [dal lat. comparatio -onis, der. di comparare: v. comparare]. – 1. Paragone, confronto: c. di due sistemi; senza c., senza confronto, senza pari: uomo di legnaggio nobile [...] alle forme regolari più buono - buonissimo, ecc. Si hanno inoltre comparativi e superlativi isolati: anteriore, posteriore, primo, ultimo, ecc. Il superlativoassoluto si può anche ottenere rafforzando l’aggettivo con avverbî di quantità (molto bello ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente [...] ’articolo e comunque in funzione o con sign. di superl. relativo, soprattutto con nomi astratti e in locuzioni del prevista dalla legge; essere il massimo, essere il migliore in assoluto, la cosa più auspicabile è desiderabile: quel ristorante è il ...
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intimo
ìntimo agg. e s. m. [dal lat. intĭmus, superl. formato sulla prep. in «in, dentro» (cfr. anche inter «entro»); il compar. corrispondente è interior: v. interiore]. – 1. agg. a. Che è il più interno, [...] si sono alquanto attenuati, sicché non è raro il comparativo (una gioia più i.), il superlativo relativo (nei più i. recessi dell’animo) e il superl. assoluto, enfatico (siamo intimissimi). 2. s. m. solo al sing. La parte più interna, più profonda ...
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relativo
agg. [dal lat. tardo relativus «che si riferisce, che si riporta a qualche cosa» (der. di relatus, part. pass. di referre «riportare»)]. – 1. a. Che si riferisce a un determinato oggetto, elemento [...] riassume la funzione indefinita di complemento oggetto, «tutti coloro», e insieme relativa di soggetto, «i quali»); superlativo r. (contrapp. a assoluto), forma aggettivale che esprime un rapporto di superiorità limitato a due o più elementi di una ...
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elativo
agg. [der. del lat. elatus, part. pass. di efferre «portare fuori, innalzare», comp. di ex- e ferre «portare»]. – Propr., che tende o serve ad innalzare, a estendere, ad allargare; nella terminologia [...] , e detto più comunem., nel linguaggio scolastico tradizionale, comparativo assoluto), come per es. senior «alquanto vecchio», brevior «troppo breve»; più genericam., sinon. di superlativo nel suo uso aggettivale: forme, costrutti e.; aggettivo che ...
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-issimo
-ìssimo [dal lat. -issĭmus]. – Suffisso con cui si forma di norma in italiano il grado superlativoassoluto degli aggettivi (alto-altissimo; breve-brevissimo, ecc.), ad eccezione di alcuni con [...] tema in -r-, come integro, salubre, ecc., in cui si ha, sul modello latino, il suffisso -èrrimo (integerrimo, saluberrimo) ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] di quanto temevo. Preceduto dall’art. determ., forma il superlativo relativo di minoranza: il m. intelligente; il m. inferiore al giusto o al necessario, o così piccola in senso assoluto, da non avere alcun valore: in rapporto al lavoro che svolge ...
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zitto
agg. e s. m. [voce onomatopeica]. – 1. agg. Che tace, non fa rumore, non parla. a. In espressioni esclamative, invitando al silenzio: z.!, lasciami sentire quello che dice; zitti!, sta per cominciare [...] restare, rimanere zitto, zitta o zitti, senza parlare, in silenzio assoluto: il babbo dorme, state zitti; è stato sempre z. durante alfin contento e zitto (Pulci). c. Enfaticamente, col superlativo: è stato zittissimo per un’ora intera; raddoppiato, ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo grado senza riferimento a un termine...
Parte del discorso che definisce una qualia. Formalmente l'aggettivo ha comune col nome (v.) il tipo di flessione, se ne distingue per la "mozione", cioè per la capacità di assumere indifferentemente suffissi e desinenze maschili, femminili...