vomitovòmito s. m. [dal lat. vomĭtus -us, der. di vomĕre, attrav. il part. pass. vomĭtus]. – Emissione rapida e forzata, dalla bocca, del contenuto gastrico (alimenti o altre sostanze ingerite, succhi [...] , in cui non viene emesso alcun materiale; in senso iperb. e fig., per esprimere disgusto e repulsione: oscenità tali da dare il v.; solo a sentirlo parlare mi viene il vomito. Con valore concr., le sostanze stesse vomitate: ripulire il pavimento dal ...
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emetico
emètico agg. e s. m. [dal lat. tardo emetĭcus, gr. ἐμετικός, der. di ἐμέω «vomitare»] (pl. m. -ci). – Di farmaco capace di provocare il vomito senza causare altri notevoli effetti collaterali: [...] che agiscono stimolando il centro bulbare del vomito (come, per es., l’apomorfina); e. periferici, che stimolano le terminazioni nervose sensitive del nervo vago o del nervo glossofaringeo, causando il vomito per via riflessa (come il tartaro emetico ...
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emeto-
èmeto- [dal gr. ἔμετος «vomito»]. – Primo elemento di parole composte della medicina, col sign. di «emetico» o di «vomito»; per es.: emetocatàrtico (di rimedio vomitativo e purgativo), emetofobia [...] (paura patologica del vomito), emetologia (studio, trattato sui farmaci emetici), emetomorfina (lo stesso che apomorfina). ...
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vomitare
v. tr. e intr. [dal lat. vomitare, der. di vomĕre attrav. il part. pass. vomĭtus] (io vòmito, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Espellere dalla bocca, in modo rapido e forzato, il contenuto [...] . veleno su o contro qualcuno, esprimere giudizî molto malevoli nei suoi confronti; quando lo udì annunziare il suo proposito, gli vomitò sul viso un sacco di velenose ingiurie (Jovine). Con altro traslato, di gente che esca in massa molto numerosa e ...
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antiemetico
antiemètico (o antemètico) agg. e s. m. [comp. di anti-1 e del gr. ἐμετικός agg. di ἔμετος «vomito»] (pl. m. -ci). – Di farmaco che previene o reprime il vomito, con azione centrale (bromuri, [...] oppiacei) o periferica; anche sost.: prendere un antiemetico ...
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ematemesi
ematèmeṡi s. f. [comp. di emato- e del gr. ἔμεσις «vomito»]. – Nel linguaggio medico, vomito di sangue proveniente dai primi tratti del canale digerente (esofago, stomaco, duodeno). ...
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idatidemesi
idatidèmeṡi s. f. [comp. di idatide e del gr. ἔμεσις «vomito»]. – Nel linguaggio medico, l’emissione, col vomito, di cisti o di frammenti di cisti di echinococco. ...
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piemesi
pïèmeṡi (o pioèmeṡi) s. f. [comp. di pio- e gr. ἔμεσις «vomito», der. di ἐμέω «vomitare»]. – Nel linguaggio medico, vomito di materiale purulento, per lo più dovuto all’apertura di un ascesso [...] nell’esofago o nello stomaco ...
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racco
s. m. [v. raccare] (pl. -chi). – Nel gergo marin. (ma anche in alcuni dial.), vomito, spec. il vomito causato dal mal di mare; in senso concr., il materiale vomitato. ...
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Atto riflesso di difesa, con il quale viene emesso dalla bocca il contenuto dello stomaco ed eccezionalmente dell’intestino. Consiste in un complesso di contrazioni dei muscoli dell’addome e del diaframma con chiusura della glottide e apertura...
Nel linguaggio medico, vomito di sangue proveniente dall’apparato digerente: si verifica nelle emorragie esofagee, gastriche, duodenali; è per lo più sintomo di ulcera gastrica o di cirrosi epatica. La cura richiede digiuno, immobilità, emostatici...