tapino
agg. e s. m. (f. -a) [forse dal fr. ant. tapi, part. pass. di (se) tapir «nascondersi stando rannicchiato», voce di origine germ.], letter. – Misero, infelice: un essere umile e t.; gente t.; condurre vita t.; che voi del suo essilio e dell’essere andato tapin per lo mondo sette anni non siate cagione ... (Boccaccio); e come sost.: Come ’l tapin che non sa che si faccia (Dante); Il clamor delle turbe vittrici Copre i lai del t. che mor (Manzoni); interrogo tremando di rabbia il primo t. che incontro (L. Romano). ◆ Dim. tapinèllo, come agg. e s. m.: essa [la legge] solamente le donne tapinelle costrigne (Boccaccio).