tappeto
tappéto s. m. [dal lat. tapete e tapetum, e questo dal gr. τάπης -ητος, voce di origine iranica]. – 1. a. Porzione, quadrangolare o di forma varia, di tessuto di lana, o anche di seta, cotone e altre fibre vegetali e artificiali, prodotto in varie grandezze e in varî colori e disegni annodando, a mano o a macchina, i fili di catena con quelli di trama. I tappeti, già prodotti nell’Asia sin da epoche remote, quindi nel Medio ed Estremo Oriente (t. persiani, turchi, cinesi, indiani, ecc.), e dall’ultimo medioevo anche in Europa, soprattutto in Francia e in Spagna, sono utilizzati sia per funzioni pratiche sia a scopo ornamentale, raggiungendo spesso un alto livello artistico: un prezioso t. persiano del Cinquecento, un raffinato t. francese del Settecento; collezionare t. antichi; i t. rustici sardi, abruzzesi, romeni, messicani, peruviani; t. da terra, da pareti; t. da preghiera (o anche, assol., preghiera), piccolo tappeto rettangolare usato dai musulmani per inginocchiarsi nella preghiera individuale (v. preghiera, n. 3 c). b. Oggetto d’uso simile, per forma e funzione, a un tappeto, prodotto con tecniche, materiali e dimensioni diversi secondo le varie utilizzazioni: t. di fibra di cocco, di fibre vegetali resistenti, usati come passatoie, zerbini, stuoie; t. di felpa o feltrati ad ago, o tappeti-moquette, usati per rivestimento di pavimenti; t. da bagno, in cotone, spugna, gomma, plastica. Nelle autovetture, il rivestimento (in gomma, lana, fibre vegetali o sintetiche) che copre, generalmente in più pezzi, il pavimento dell’abitacolo, a scopo protettivo, decorativo e isolante (più spesso tappetino: cambiare i tappetini dell’auto). c. Nell’attrezzatura sportiva, tessuto di tela o sintetico, imbottito in modo da avere uno spessore di qualche centimetro, usato nella ginnastica, nella lotta e sim. con la funzione di attutire le cadute dell’atleta; nel pugilato, la tela che ricopre la piattaforma, tesa su uno strato di feltro; di qui, nella lotta e nel pugilato, le espressioni andare al t., venire atterrato, e mandare, mettere al t. l’avversario, atterrarlo. d. Rivestimento, copertura di tavoli o altri mobili; in partic., t. verde, rivestimento fisso o mobile di panno verde dei tavoli da gioco (di qui, in senso fig., il gioco d’azzardo stesso: rovinarsi al t. verde, ma oggi più com. al tavolo verde). Com. l’espressione fig. (di origine diplomatica e d’irradiazione francese) mettere, porre o portare una questione sul t., portarla in discussione, proporne o provocarne la trattazione; e analogam.: è una questione, o un problema, che un giorno o l’altro verrà sul tappeto. 2. fig. Tratto di terreno o del suolo, strato o altro elemento spianato, soffice, di non grande spessore, che ricorda per la forma o per la funzione un tappeto: un tappeto d’erba, un prato, un terreno ricoperto da piante erbacee non alte; il t. erboso di un campo da gioco (di calcio, di golf, ecc.); un soffice t. di foglie, di aghi di pino; un t. di fiori. Bombardamento a tappeto, bombardamento aereo effettuato da formazioni molto numerose e compatte, in modo da battere con alto effetto distruttivo l’intera estensione di una zona; di qui, per analogia, interrogatorio a t., indagine a t., e sim., compiuti con cura meticolosa, estendendo l’interrogazione o la ricerca anche alle minuzie. Sign. e usi tecn. e scient. partic.: a. In botanica, t. vegetale, il complesso degli individui vegetali che rivestono una determinata area. b. Nelle costruzioni stradali, manto di piccolo spessore che costituisce la parte superficiale della pavimentazione; in partic., t. bituminoso, quello costituito da aggregati lapidei misti a sostanze bituminose. c. Nella tecnica dei trasporti, t. mobile o scorrevole, mezzo di trasporto simile alla scala mobile, ma con piano di calpestio continuo, orizzontale o a piccola pendenza. d. In agronomia, t. cernitore, nastro trasportatore usato per la cernita delle sementi. e. In anatomia umana, l’insieme delle fibre che costituiscono la parete laterale del corno sfenoidale dei ventricoli laterali del cervello. f. In istologia (per lo più nella forma lat. tapetum), strato continuo di cellule, di solito pigmentate: t. nero, l’epitelio pigmentato della retina dell’occhio dei vertebrati; t. lucido, membrana che (in alcuni animali ma non nell’uomo) si sviluppa sul lato interno della coroide dell’occhio, e che riflette i raggi luminosi verso l’esterno facendo perciò apparire fosforescente l’interno dell’occhio. g. In istologia vegetale, l’insieme di cellule che, negli sporangi delle pteridofite e nelle sacche polliniche delle spermatofite, circondano il tessuto archesporiale, con la funzione di nutrire le spore e i granuli pollinici in formazione. ◆ Dim. tappetino, spec. con riferimento a quelli che arredano il bagno nelle abitazioni o a quelli che rivestono il pavimento delle autovetture; spreg. tappetùccio; accr. tappetóne; pegg. tappetàccio.TAV.