target
〈tàaġit〉 s. ingl. [dim. di un ant. targe «targa, scudo», con suffisso non bene spiegato] (pl. targets 〈tàaġits〉), usato in ital. al masch. – 1. Termine (che significa propr. «bersaglio, obiettivo») largamente usato nel linguaggio commerciale, e spec. della pubblicità e del marketing, con le seguenti accezioni: obiettivo che un’azienda si propone di raggiungere (in partic., aumento delle vendite, espansione sul mercato) espresso in termini quantitativi (e target manager è detto il dirigente che, dotato di grande esperienza nel settore di gestione e organizzazione aziendale, viene incaricato di collaborare al raggiungimento di tale obiettivo); la fascia dei potenziali acquirenti di un prodotto, o della clientela a cui un messaggio pubblicitario può essere indirizzato, o più genericam. dei particolari ascoltatori a cui un messaggio radiotelevisivo è diretto. 2. In biologia, organi, tessuti, componenti cellulari e cellule target, quelli che costituiscono il bersaglio dell’azione di un determinato ormone, o anticorpo, o sostanza attiva (farmaco, veleno, ecc.). 3. In fisica, sinon. di bersaglio (v. targhetta).