tarmare
v. intr. e tr. [der. di tarma]. – 1. intr. (aus. essere) Essere roso, deteriorato dalle tarme: mettere la naftalina tra le coperte di lana perché non tarmino (o più spesso, come intr. pron., non si tarmino). 2. tr. Riferito come soggetto alle tarme (o a insetti affini), rodere provocando gravi danni: le tignole mi hanno tarmato un cappotto nuovo. ◆ Part. pass. tarmato, anche come agg.: un tessuto tarmato, una coperta di lana tutta tarmata; fig., del viso, butterato: il suo volto tarmato pareva quasi una maschera sotto il bianco roseo della cotenna rasa (Pirandello).