tassa piatta
loc. s.le f. Sistema fiscale non progressivo che si basa su un’aliquota fissa; in senso più ristretto, imposta ad aliquota fissa. ◆ Con i nuovi sgravi ipotizzati per il 2005 il professionista che guadagna 90.000 euro sarebbe tassato per oltre metà del suo reddito con l'aliquota massima del 33%. Con la riforma a regime, così come previsto dalla delega approvata dal Parlamento, avrebbe invece beneficiato di una tassa piatta del 23%. (Corriere della sera, 8 maggio 2004, p. 11, In primo piano) • La cedolare viene usata solo da chi ha redditi alti. L'imposta sostitutiva conviene soprattutto ai proprietari con redditi alti, ma viene scelta anche da chi dichiara poco. Nel 2012 il numero dei contribuenti che scelgono la tassa piatta, tra coloro che hanno un reddito fino a 15mila euro, è cresciuto del 150% (canoni liberi) e del 200% (canoni concordati) a fronte di un incremento medio del 60 per cento. (Raffaele Lungarella, Sole 24 Ore.com, 7 aprile 2014) • "Va bene la flat tax ma che sia progressiva e non svantaggi i poveri". Peccato che la flat tax tassa piatta è per definizione un sistema fiscale non progressivo e che si basa su una sola aliquota. L'ossimoro fiscale è del capogruppo al Senato del Movimento Cinque Stelle, Danilo Toninelli. (Repubblica, 24 aprile 2018, p. 6, Politica).
Ricalcato sull’ingl. flat tax (‘tassa uniforme’, alla lettera ‘tassa piatta’).
Già attestato nella Repubblica del 19 gennaio 1996, p. 23, Economia, con riferimento alla politica fiscale federale statunitense.