tassa sul sudore
loc. s.le f. (iron.) Pagamento richiesto a sportivi dilettanti come corrispettivo della fruizione di determinati impianti o della partecipazione a gare di àmbito locale. ◆ Atletica leggera a Roma? A pagamento. Presto per entrare al "Paolo Rosi" dell'Acqua Acetosa, in stato di degrado, bisognerà fare il biglietto. E la rabbia sale: «No alla tassa sul sudore», dice il popolo di podisti, saltatori e velocisti di alto, medio e basso livello che lo frequenta da anni: «Indipendentemente dall'entità economica del ticket» dice Alessandro Leone, presidente dell'associazione Leprotti di Villa Ada «riteniamo inaccettabile il principio di pagare per sudare su una pista di atletica se si è in regola con il tesseramento Fidal». (Enrico Sisti, Repubblica, 19 gennaio 2010, Roma, pp. 1-5) • Nel solco di una non proprio nobile tradizione parlamentare, anche la «tassa sul sudore» è stata promulgata all’ultimo secondo utile, nel pomeriggio del 22 dicembre, poco prima che la Federazione Ciclistica Italiana (Fci) chiudesse i battenti per la pausa natalizia. L’effetto è immediato: da lunedì prossimo decine di migliaia di ciclisti italiani che ogni anno si misurano con gare o garette di paese o semplici passeggiate cicloturistiche dovranno pagare un canone di 25 euro l’anno alla Fci ricevendo in cambio una Bike Card senza «nessun servizio assicurativo» o di altro genere. I social network l’hanno subito battezzata «tassa sul sudore». (marco Bonarrigo, Corriere della sera.it, 29 dicembre 2017, Cronache) • L’hanno già ribattezzata la “tassa sul sudore” e dal 1 gennaio 2018 colpisce i ciclisti italiani amatori, quelli che, prevalentemente nel fine settimana, partecipano a gare di paese o a passeggiate organizzate in bicicletta. Ora dovranno pagare un canone di 25 euro l’anno alla Federazione Ciclistica Italiana (Fci) per ottenere una Bike Card e poter pedalare serenamente in gruppo. (Carmine Crocco, Secoloditalia.it, 3 gennaio 2018).
Espressione composta dal s. f. tassa, dalla preposizione su e dal s. m. sudore.