tasso2
tasso2 s. m. [der. di tassare1 (con influenza del fr. taux)]. – 1. a. In economia e finanza, t. (o anche saggio) d’interesse, l’interesse prodotto dall’unità di capitale in un periodo di tempo convenuto (t. unitario), normalmente calcolato in percentuale rispetto al capitale e riferito al tempo di un anno (t. d’interesse annuo e, nell’uso, assol. tasso); un capitale investito al t. del 12%, che rende cioè il 12% del capitale stesso nello spazio di un anno (per es., centomila euro fruttano dodicimila euro). Nella pratica finanziaria e bancaria si distinguono le seguenti qualificazioni particolari di tasso: t. di favore o agevolato, tasso d’interesse o di sconto di un’operazione di credito più favorevole al contraente, che ha l’obbligo di pagarlo, rispetto a quello normale praticato in operazioni simili; t. reciproco, tasso d’interesse stabilito in misura uguale per tutte le partite iscritte in un conto corrente, o anche per il regolamento dei conti reciproci di due correntisti; t. di sconto, tasso col quale si computa lo sconto di un capitale dovuto, che viene pagato prima della scadenza prescritta: rappresenta lo sconto di una unità di capitale per un periodo di tempo stabilito; t. ufficiale di sconto, il tasso in base al quale la Banca d’Italia opera il risconto delle cambiali presentate dalle aziende di credito e dagli istituti speciali; t. primario, espressione con cui è talora tradotta la locuz. ingl. prime rate (v.); t. di compensazione, il cambio preso a base per il regolamento dei rapporti di debito e credito sull’estero in regime di compensazione generale o singola; t. di conversione, il cambio preso a base per la determinazione dell’equivalente in moneta di un paese, di un debito o credito espresso in moneta di un altro. In economia, t. (o saggio) dei profitti, il profitto espresso in percentuale del capitale impiegato dall’imprenditore. b. estens. Quantità, contenuto percentuale: il t. d’azoto nel sangue, il t. di zucchero nelle urine, in medicina; l’entità, intesa spesso in senso generico, di un fenomeno: aumento, diminuzione del t. di disoccupazione, del t. di analfabetismo, in statistica; t. d’inquinamento, in ecologia; t. di incidenza, t. di letabilità o mortalità, in epidemiologia. Ancora nel linguaggio scient., incidenza, spesso percentuale, dei varî fattori che influiscono su un fenomeno o, con sign. più specifico, variazione di una data grandezza relativamente a parametri spazio-temporali: t. di ionizzazione dell’aria, il numero di ioni prodotti da agenti ionizzanti a unità di volume e di tempo, per es. ioni a metro cubo e al minuto. In senso specifico e quantitativo si preferisce in genere concentrazione, o titolo (così in medicina, fisica e chimica), mentre nell’uso com. è per lo più equivalente di livello, grado (per es.: l’iniziativa presenta un alto t. d’interesse). 2. Imposta introdotta in Piemonte da Emanuele Filiberto nel 1561 e distribuita fra i varî comuni, tenuti inizialmente a pagare la loro quota, con i guadagni ricavati dalla rivendita del sale, con dazî e con imposte fondiarie; successivamente venne a gravare unicamente sui beni immobili, e da tributo straordinario si trasformò in imposta permanente.