tavernicolo
s. m. (scherz.) Assiduo frequentatore di taverne, osterie o luoghi di ritrovo. ◆ È una sorta di catalogo da Don Giovanni animalista il libro con cui [Marco] Paolini esordisce come raccontatore scritto: si fa affascinare e insieme conquista «antichi umani tavernicoli» [...], bestie domestiche, vecchie bestie da computer e nuove specie aliene immigrate (Claudia Provvedini, Corriere della sera, 3 febbraio 1999, p. 28, Letto/Visto/Ascoltato) • È andata in onda una vera e propria passerella musicale alla taverna «Anema e core». Tra il pubblico dei «tavernicoli», come qui chiamano gli aficionados del locale isolano, c’era uno dei personaggi più noti e famosi della moda internazionale. (Mattino, 29 agosto 2001, p. 14, Estate) • La piazza è un luogo pubblico, la tavernetta un tempio privato, anche se si officia il rito della sopressa e del prosecco. I veneti sono diventati un popolo di «tavernicoli», dice in un suo spettacolo Marco Paolini. (Francesco Erbani, Repubblica, 24 luglio 2002, p. 36, Cultura).
Composto dal s. f. taverna con l’aggiunta del confisso -colo.