tavolo politico
loc. s.le m. Sede nella quale si tenta di comporre i diversi punti di vista politici esistenti, specialmente all’interno di una coalizione di partiti, in merito a un problema controverso. ◆ si delinea il nuovo «format» della squadra chiamata a lavorare sul Dpef e gli sgravi fiscali. A istruire, insomma, la pratica che da domenica sera sarà al centro di uno dei tre tavoli politici convocati da Silvio Berlusconi. (Mario Sensini, Corriere della sera, 9 luglio 2004, p. 3, In primo piano) • «Sono d’accordo con chi, nel sindacato e nel governo, sostiene che il tema della chiusura del contratto per i pubblici dipendenti è un problema di politica sociale […] Occorre avviare subito un tavolo politico per trovare una soluzione senza offendere persone, ceti, categorie che hanno non il torto, ma l’orgoglio di servire lo Stato» [Learco Saporito intervistato da Girolamo Fragalà]. (Secolo d’Italia, 11 gennaio 2005, p. 3, Primo piano) • In ordine di tempo, l’ultimo a chiederlo è stato Antonio Di Pietro. Con una lettera al presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro per le Infrastrutture ha sollecitato la convocazione per lunedì prossimo di quello che, con uno dei tanti orrendi neologismi del politichese burocratico, si chiama «tavolo politico» per la Torino-Lione. (Salvatore Tropea, Repubblica, 2 febbraio 2008, Torino, p. II).
Espressione composta dal s. m. tavolo e dall’agg. politico.
Già attestato nella Repubblica del 20 settembre 1990, p. 24, Cronaca.