tazza
s. f. [dall’arabo ṭāsa]. – 1. a. Piccolo recipiente di forma varia, con la bocca rotonda di maggiore o uguale ampiezza della base, dotato per lo più di un manico laterale, usato per servire e bere alimenti liquidi: t. di ceramica, di porcellana, di plastica, di vetro; t. svasate, cilindriche; t. da tè, da caffellatte, da cioccolata; t. da brodo; t. (ma più spesso tazzina) da caffè; cioccolata in tazza; servire a tavola il brodo in tazza. b. Per metonimia, la quantità di alimenti liquidi, o anche di sostanze incoerenti, contenuta in una tazza: vuole una t. di tè?; bere, prendere una t. di brodo; una t., due t. di farina, di zucchero, come misura e dose approssimativa (una t. da caffè corrisponde a circa 50 g di acqua). Per t. bordolese, v. bordolese. 2. a. Il vaso del gabinetto all’inglese, o water-closet: un appartamento di due stanze ampie, un cesso moderno con lavandino t. e sciacquone, una grande cucina (Domenico Starnone). b. Nell’architettura e nella scultura classica e moderna, vasca da fontana o da bagno, di forma e materiali varî e di notevole ampiezza, di giardini, atrî e ambienti o impianti all’aperto: t. di pietra, di marmo, di porfido, di bronzo; le t. dei parchi di Tivoli; le t. delle terme romane. ◆ Dim. tazzétta, anche con accezioni partic. (v. tazzetta), tazzina, soprattutto da caffè; accr. tazzóna, e tazzóne m., grossa tazza: bersi una tazzona di latte, un tazzone di brodo (nell’uso ant. tazzone indicava una grossa tazza con coperchio, chiamata anche confettiera, per tenervi dolciumi); pegg. tazzàccia.