teca
tèca s. f. [dal lat. theca, gr. ϑήκη «ripostiglio, deposito, scrigno», affine a τίϑημι «porre, collocare»]. – 1. Astuccio, custodia per riporvi oggetti rari o preziosi. In partic., nell’uso cristiano, piccola custodia in cui si conserva una reliquia (detta stauroteca, se contiene una reliquia della Croce, encolpio se si porta appesa al collo); t. eucaristica, piccolo ciborio, destinato a portare l’Eucaristia a domicilio ai fedeli ammalati; anche la scatola di metallo in cui viene conservata la lunetta dell’ostensorio. 2. In biologia, nome di ricettacoli, gusci, nicchi o rivestimenti di varia natura, di solito piuttosto consistenti, che circondano organi o interi organismi: per es., la t. del follicolo di Graaf nell’ovario dei mammiferi, la gonoteca e l’idroteca delle leptomeduse (v. anche tecati), la t. calcarea degli antozoi o quella costituita da piastre calcaree dei cistoidi fossili, e, in senso ampio nella letteratura anatomica, t. cerebrale, la scatola cranica; in botanica, la metà dell’antera formata da due sacchi pollinici, e ciascuna delle due parti che formano il fusto delle diatomee, nonché il rivestimento, esterno al protoplasto, di varî fitoflagellati.