telemetro
telèmetro s. m. [dal fr. télémètre, comp. di télé- «tele-» e -mètre «-metro»]. – Strumento per misurare la distanza di un oggetto dall’osservatore. I t. ottici sono basati sul fatto che un oggetto a distanza finita si vede, da due punti anche poco distanti tra loro, sotto angoli diversi: da tale differenza angolare si risale alla distanza dell’oggetto (in genere questa si legge direttamente su un’apposita scala graduata dello strumento essendo questo stato opportunamente tarato). Nelle applicazioni militari sono oggi sostituiti da strumenti elettronici (vedi oltre), e sono invece ancora impiegati soprattutto come dispositivo di messa a fuoco di precisione in alcuni modelli di macchina fotografica; i due tipi più comunemente impiegati sono il t. a sdoppiamento di immagine e il t. a immagine spezzata, nei quali due immagini dello stesso oggetto, provenienti da due finestrelle poste sulla parte frontale dell’apparecchio a una certa distanza fra loro, vengono riflesse (da prismi o specchi posti all’interno dell’apparecchio) in un unico oculare (nel secondo caso, opportune maschere fanno sì che vi pervengano solo le immagini della metà superiore e della metà inferiore dell’oggetto) e in genere non si sovrappongono perfettamente: la rotazione della ghiera di messa a fuoco dell’obiettivo è connessa meccanicamente con la rotazione di uno dei prismi o degli specchi, e l’intero dispositivo è tarato in modo tale che quando le due immagini combaciano, l’oggetto è a fuoco. Nei t. elettronici la distanza fra due punti si deduce dalla variazione di fase che subiscono radioonde o luci laser nel propagarsi da un punto all’altro, e di qui nuovamente, per mezzo di un riflettore, al punto di partenza, quello dell’osservatore. Tra i telemetri elettronici rientrano anche varî tipi di radar specificamente destinati a misurare distanze di oggetti da essi rilevati e perciò detti telemetri radar o radar telemetrici.